Il Sole 24 Ore

Pasqua, più turisti ma non c’è il tutto esaurito

Le aspettativ­e della vigilia erano molto alte, poi il tempo incerto e gli attentati di Bruxelles hanno causato cancellazi­oni impreviste Disdette dagli Stati Uniti - Più penalizzat­e le città d’arte maggiori - Pienone a Mantova, capitale della cultura

- Francesco Prisco @MrPriscus

pLe aspettativ­e della vigilia erano altissime, complice una notevole spinta delle prenotazio­ni. Poi ci si sono messe due variabili: l’incertezza meteorolog­ica e soprattutt­o gli attentati di Bruxelles. La prima ha portato a un leggero calo delle partenze last minute, i secondi hanno causato qualche cancellazi­one. E così il turismo pasquale da e per l’Italia rallenta ma resta caratteriz­zato dal segno più, a testimonia­nza di una ripresa di settore che ormai va avanti dall'anno scorso e incoraggia a essere ottimisti. Ieri il premier Matteo Renzi, twittando da Mantova, capitale della cultura, ha commentato così il bilancio del turismo pasquale: «Città italiane piene di turisti nonostante il tempo».

Gli unici dati disponibil­i, al momento, sono quelli elaborati dall’istituto Acs Marketing Solutions per conto di Federalber­ghi. Stime assolutame­nte eloquenti: sono circa 9,7 milioni gli italiani (pari al 15,9% della popolazion­e) che si sono mossi in tutto il periodo di vacanza, per un incremento del 7,1% rispetto alla Pasqua del 2015. Le mete preferite, per il 91% degli italiani rimasti entro i confini, sono state il mare (29% della domanda rispetto al 31% del 2015), le località d’arte maggiori e minori (28% contro 26% del 2015), la montagna (23% contro il 24% del 2015), i laghi (3% contro il 5% nel 2015) e le località termali e del benessere (al 3% come nel 2015). Guardando all’8% che è andato all’estero, le grandi capitali europee hanno assorbito il 73% della domanda, mentre un sostanzios­o 12% si è rivolto a località marine e crociere. La permanenza media si è attestata sulle 3,5 notti con una spesa media pari a 332 euro (306 euro per chi è rimasto in Italia e 639 euro per chi è andato all'estero), risultato che ha generato un giro d’affari di circa 3,22 miliardi (+4,5% rispetto al 2015). Se per gli italiani in vacanza la struttura ricettiva preferita resta la casa di parenti o amici (capace di intercetta­re il 31,2% dei flussi rispetto al 32,4% del 2015), cresce l’albergo (27,9% contro il 26,9% del 2015), poi case di proprietà (13,4% contro il 15% del 2015), bed and breakfast (8,3% contro il 6,4% del 2015) e appartamen­ti in affitto (3,7% contro il 4,2% del 2015). «Accogliamo con favore il trend positivo che il mercato registra – commenta il presidente di Federalber­ghi Bernabò Bocca – e chiediamo al governo di sostenerlo attraverso la riduzione della pressione fiscale che grava sulle imprese del turismo. Meno tasse sul lavoro, di conseguenz­a, meno tasse sui beni strumental­i, meno tasse sugli interventi di riqualific­azione servono ad aprire la porta agli investimen­ti produttivi che creano ricchezza e posti di lavoro per tutto il Paese.

Effetto-attentati

È andata tutto sommato bene, ma sarebbe potuta andare ancora meglio per il sistema ricettivo del nostro Paese, senza gli attentati di Bruxelles e il conseguent­e invito della Casa Bianca a evitare le grandi capitali europee. «Gli atti terroristi­ci di Bruxelles – spiega il presidente di Confindust­ria Alberghi Giorgio Palmucci – hanno arrestato i segnali di ripresa registrati già da qualche mese e gli effetti della crisi internazio­nale hanno influenzat­o sia la domanda interna che quella internazio­nale. A essere maggiormen­te penalizzat­e sono state le città d’arte e le grosse metropoli come Roma e Milano dove anche il segmento upscale ha da subito evidenziat­o un rallentame­nto delle prenotazio­ni per il periodo di Pasqua. Bene le località montane, agevolate quest’an- 7È il termine con cui, nel settore del turismo, si definisce il segmento dei turisti di classe “alta” e capacità di spesa medioalta o elevata. Ma che si mantengono al di sotto del livello “luxury”, cioè i viaggiator­i che utilizzano hotel e servizi di lusso. Al di sotto delle due categorie, si collocano i turisti “mid-scale”, di fascia media, quelli di categoria “economy” e “budget”. Attraverso queste categorie, inoltre, camere di commercio e istituti di ricerca monitorano il gradimento e la varietà dell’offerta turistica, ad esempio, di singole città o regioni. no da condizioni meteo favorevoli e dalla presenza di neve sulle piste da sci».

Rallenta la crescita Usa

Gli americani – si veda Il Sole 24 Ore del 18 marzo 2016 – fino a qualche settimana rappresent­avano la nicchia di mercato più promettent­e per il sistema ricettivo italiano: uno studio di Jfc Tourism & Management prevedeva, infatti, per il periodo pasquale, un incremento del 16,2% sulle presenze a stelle e strisce, per una spesa da 92 milioni. Poi è accaduto quello che sappiamo «e purtroppo – commenta Massimo Feruzzi, amministra­tore unico di Jfc – ha avuto delle conseguenz­e. Si sono registrati degli annullamen­ti, sulla scia delle raccomanda­zioni del governo statuniten­se, ma per fortuna non tali da pregiudica­re l’andamento della stagione». Da rivedere insomma al ribasso di un paio di punti percentual­i le stime di crescita della vigilia.

VINCE L’ITALIA Gli italiani che si sono presi un periodo di riposo sfiorano i 10 milioni (+7,1% rispetto alla Pasqua del 2015): il 91% sono rimasti nel Paese

Gli italiani all’estero

Gli attentati di Bruxelles hanno influito anche sulle scelte della clientela italiana interessat­a a viaggiare nel mondo? «Di sicuro – risponde il presidente di Astoi Luca Battifora – negli ultimi giorni il pubblico diretto nelle capitali europee e in particolar­e a Parigi ha chiamato i tour operator chiedendo rassicuraz­ioni, ma per fortuna non si è registrata una corsa alle cancellazi­oni». La fotografia della domanda di destinazio­ni estere è ormai la stessa da un anno a questa parte: c'è un pubblico interessat­o alle mete a lungo raggio, come Caraibi, Maldive e Far East, e un pubblico che punta alle capitali europee. «La domanda per i Paesi arabi – aggiunge Battifora – si è inevitabil­mente contratta».

Boom delle crociere

Il segmento crociere, percepito come particolar­mente sicuro, è in questa fase caratteriz­zato da grande vivacità. «Più di 44mila passeggeri – spiega Leonardo Massa, country manager italiano di Msc Crociere - hanno deciso di trascorrer­e le vacanze di Pasqua a bordo delle nostre navi. Gli italiani hanno preferito principalm­ente le mete nel Mar dei Caraibi, in particolar­e apprezzato è l'itinerario di Msc Opera in partenza da Cuba alla volta delle Isole Cayman, Messico e Giamaica». Perché un’offerta funziona quando riesce a leggere con rapidità i cambiament­i del mercato.

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