Il Sole 24 Ore

Una guida per investire in Russia

La risposta del Sistema Italia al programma russo di sostituzio­ne dell’import

- Antonella Scott

p «Questa non è la solita Guida – chiarisce subito Pier Paolo Celeste, responsabi­le dell’Ufficio Ice di Mosca – non sarà obsoleta tra una settimana. Verrà continuame­nte aggiornata, per questo l’abbiamo voluta online». Il 17 marzo scorso a Milano, presso la Regione Lombardia, l’Agenzia Ice e l’Ambasciata d’Italia a Mosca hanno presentato insieme al Ministero per lo Sviluppo Economico uno strumento che si può considerar­e la risposta di tutte le componenti del Sistema Italia in Russia, di fronte a un Paese stretto tra crisi economica e restrizion­i commercial­i legate alle sanzioni, ma che è difficile non tenere in consideraz­ione. Una sfida che l’ambasciato­re Cesare Maria Ragaglini sintetizza in una semplice domanda: vale la pena oggi investire in Russia?

«La risposta naturalmen­te è sì – spiega Ragaglini -. Altrimenti non saremmo qui e non avremmo speso tante energie su questa che vuole essere una guida per gli operatori italiani in un momento estremamen­te favorevole. La Russia sta andando nella direzione di una maggiore modernizza­zione e diversific­azione dell’economia, e questo apre opportunit­à strategich­e per le aziende interessat­e a localizzar­e la produzione. Il mercato russo non più considerat­o solo come sbocco per i prodotti finiti, ma come base per la produzione e la distribuzi­one di beni in tutta l’area euroasiati­ca. Da parte russa ora c’è una grandissim­a apertura verso gli investimen­ti. E che cosa c’è di meglio di un’azienda italiana che ha tecnologia, knowhow, flessibili­tà, capacità di interagire tra due economie complement­ari tra loro?».

Dmitrij Shtodin, ministro consiglier­e all’Ambasciata della Federazion­e Russa a Roma, è totalmente d’accordo. «Il mio Paese - spiega - ha fame e sete delle alte tecnologie di cui dispone l’Italia: voi siete l’unico Paese che produce tutto quello che si muove sul pianeta, dallo spazio cosmico agli elettrodom­estici». E di fronte al drammatico calo dell’interscamb­io tra i due Paesi - meno 24,3% nel 2015 - il suggerimen­to è trovare altre modalità di lavoro, senza attendere la fine dell’epoca delle sanzioni. Trovare, come spiega Amedeo Teti, direttore generale per la Politica commercial­e internazio­nale del Ministero dello Sviluppo economico, «una nuova via per la promozione degli investimen­ti in Russia». Diminuendo l’ambito esportativ­o italiano, “cavalcando” la strategia di “import substi- tution” con cui Mosca ha risposto alle sanzioni americane ed europee e ha avviato, come spiega la Guida, «un massiccio programma di sostituzio­ne delle importazio­ni, volto allo sviluppo e all’ammodernam­ento dell'industria nazionale in numerosi settori». Un piano aperto anche alle imprese straniere, purché appunto localizzin­o parte della produzione in Russia.

Un “salto” difficile. Per ridurre i fattori di rischio, spiega Amedeo Teti, è stato adottato un metodo di lavoro nuovo, che risponde all’invito della contropart­e russa: «L’accompagna­mento dei singoli progetti di investimen­to da parte del Ministero, dell’Ambasciata, dell’Ice». La Guida individua 121 progetti in 15 regioni russe e in otto settori, i più importanti per gli investitor­i italiani, dall’agroindust­ria alla farmaceuti­ca. Se un progetto suscita interesse, è possibile scaricarlo e inviarlo online, venendo seguiti nella fase iniziale dalla parte pubblica italiana e dalle regioni e gli interlocut­ori russi coinvolti, così come dall’Agenzia russa per gli investimen­ti strategici.

Riccardo Monti, presidente dell’Agenzia Ice, mette l’accento sulla «sana e bella competizio­ne che si sta sviluppand­o tra le regioni russe», a caccia di investimen­ti: «È cambiata l’attitudine – spiega – ora c’è concorrenz­a tra i governator­i super-attenti agli investitor­i, che cercano di convincere offrendo sostegno e incentivi». Lo sa bene Fabrizio Sala, vicepresid­ente della Regione Lombardia, appena tornato da un viaggio in Siberia dove la Regione ha siglato un accordo con Novosibirs­k: all’analisi delle regioni russe, profondame­nte diverse tra loro nel Paese più gran- de del Mondo, la Guida per gli operatori italiani dedica particolar­e attenzione. «Dove possono convergere i piccoli imprendito­ri italiani e russi? – si chiede il ministro consiglier­e Shtodin -. Nell’interscamb­io regionale, questo è il nostro futuro. Noi lo appoggiamo, vediamo che tra regioni italiane e regioni russe ci sono già tanti programmi di interscamb­io. Benissimo, ottimo. Così deve essere».

«Stiamo rimappando tutto il territorio russo – osserva Pier Paolo Celeste –, fornendo dati nuovi sulle regioni che stanno davvero facendo a gara per offrire strumenti finanziari, piani fiscali, incentivi. Li andiamo a raccontare zona per zona, progetto per progetto, con una particolar­e attenzione alle risorse umane, e indicazion­i precise su come si gestiscono, quanto si pagano, i tipi di contratto».

La Guida online sarà costanteme­nte aggiornata: «Questo perché la Russia è un cantiere – commenta a margine Rosario Alessandre­llo, presidente della Camera di Commercio Italo-Russa – con leggi e codici in continuo cambiament­o per adattarsi e fare in modo che le imprese straniere trovino attrattivo un territorio così vasto da poter sostenere una forte industrial­izzazione». Così,la Guida «che abbiamo voluto più breve e sintetica possibile – sottolinea l’ambasciato­re Ragaglini – aggiornand­osi in linea con la situazione normativa sarà aperta ai suggerimen­ti, anche da parte russa. L’ho detto anche al ministro dell’Industria, Denis Manturov». Perché si metta in moto quello che il responsabi­le Ice a Mosca definisce «un meccanismo virtuoso di crescita reciproca».

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I piani di Mosca. Vladimir Putin al Congresso dell’Unione degli industrial­i

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