Il Sole 24 Ore

L’espansione del microcredi­to sotto la lente della Banca centrale

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La Banca centrale russa persegue un controllo più intenso e stringente sugli istituti di microcredi­to. Nonostante il prestito privato erogato dalle banche commercial­i si sia contratto, la rapida crescita di soggetti “microcredi­tori” desta forti preoccupaz­ioni. Si contano circa 3.000 licenze nel panorama del microcredi­to in Russia, ma le reali dimensioni del fenomeno sono decisament­e superiori, a causa di un alto numero di creditori illegali: la Banca centrale ne ha scovati 430 in tutto il 2015, mentre anche il numero di licenze ritirate cresce rapidament­e.

Ufficialme­nte il microcredi­to interessa uno stock di denaro pari a circa 70 miliardi di rubli (875 milioni di euro), ovvero meno dell’1% del credito erogato dalle banche commercial­i. Più della metà di questo denaro supporta privati e famiglie, il resto interessa piccole imprese.

Si tratta, spesso, di piccoli prestiti con scadenza fino a 30 giorni e un payday pari a circa il 2,5%. Alla fine del mese entrerà in vigore un decreto che cercherà di dare maggior trasparenz­a al settore, contrastan­do pratiche comunement­e riconosciu­te come “usura”; verrà, infatti, limitato il tasso di interesse applicato con un tetto massimo del 400% annuo (la Bcr aveva richiesto un limite massimo del 200%).

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