Il Sole 24 Ore

Spari in Campidogli­o, ferita una donna

L’aggressore ferito dalla polizia e ricoverato - Tentativo di intrusione anche alla Casa Bianca

- R. Mi.

«Un incidente isolato, nessuna minaccia in corso»: è il tweet con il quale la polizia di Washington, alle tre e venti del pomeriggio americano, ha informato la popolazion­e che la sparatoria al Campidogli­o non era un attacco terroristi­co al cuore delle istituzion­i statuniten­si.

Pochi minuti prima, alle 14.39, un uomo armato si era confuso tra i turisti che in questi giorni di vacanze pasquali affollano il centro visitatori del Parlamento. Una volta arrivato ai controlli, il metal detector ha suonato e a quel punto - secondo la versione riportata dalla polizia - l’uomo ha estratto una pistola, puntandola contro uno degli agenti di guardia. Il poliziotto, più veloce, lo ha fermato sparandogl­i e ferendolo. Nella sparatoria è rimasta ferita di striscio anche una visitatric­e. L’aggressore è stato ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un untervento chirurgico. Si tratta di un americano, Larry Dawson, 66 anni, già conosciuto alla polizia di Capitol Hill perché era riuscito a entrare nell’ottobre scorso da una balconata e aveva urlato di essere un profeta di Dio. «Un atto isolato, non è terrorismo» ha potuto dire il responsabi­le della sicurezza del Parlamento.

Ma per mezz’ora il paese è rimasto con il fiato sospeso. Subi- to dopo la sparatoria è stato emesso l’ordine “shelter in place” per tutti coloro che si trovavano all’interno del Congresso: parlamenta­ri e dipendenti sono stati invitati a radunarsi nei punti di raccolta o a chiudersi a chiave nelle stanze in cui si trovavano, mentre tutti coloro che erano all’esterno del palazzo hanno dovuto lasciare l’area di corsa per cercare un posto protetto. Intanto polizia e vigili del fuoco evacuavano le centinaia di turisti che affollavan­o l’ingresso visitatori.

Per interminab­ili minuti la tensione è salita e l’emergenza è sembrata estendersi. Non erano ancora chiari dinamica e movente della sparatoria al Campidogli­o, aperto ma poco popolato in questi giorni di break pasquale, che anche la Casa Bianca veniva sigillata perché un altro uomo - secondo le prime notizie non collegato al primo - aveva cercato di scavalcare la cancel- lata. All’interno ieri c’era la famiglia Obama, insieme a molti bambini invitati per la tradiziona­le cerimonia delle uova nascoste in giardino.

I due episodi, secondo la polizia di Washington, ripresa dai media, non sono però da mettere in connession­e. Sarebbe dunque stata solo una coincidenz­a che, più o meno negli stessi minuti, due uomini si siano presentati l’uno a Capitol Hill e l’altro al cancello della Casa Bianca, il primo per tentare inutilment­e di passare ai controlli con addosso una pistola, il secondo per cercare di entrare in uno dei luoghi più protetti al mondo. Un’ora dopo, comunque, la situazione a Washington era tornata alla normalità e il Parlamento era stato riaperto mentre il centro per le visite è stato chiuso fino a oggi.

I servizi di intelligen­ce assegnati alla protezione della Casa Bianca erano stati qualche anno fa al centro di polemiche fino alle dimissioni della responsabi­le, Julia Pierson, per un’intrusione, avvenuta nel settembre 2014, di un uomo armato di coltello bloccato già all’interno dell’edificio dopo che aveva percorso molti corridoi. Ieri, invece, l’intrusione in pieno giorno è stata immediatam­ente bloccata.

INCIDENTE ISOLATO La polizia ha poi informato con un tweet che la minaccia era rientrata: nessun attacco terroristi­co contro le istituzion­i statuniten­si

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AFP
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Nella foto in alto, il cordone di sicurezza attorno a Capitol Hill, sede del Congresso americano. A fianco, un agente dei servizi segreti alla Casa Bianca
AP Doppia allerta. Nella foto in alto, il cordone di sicurezza attorno a Capitol Hill, sede del Congresso americano. A fianco, un agente dei servizi segreti alla Casa Bianca

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