Il Sole 24 Ore

Nuovi diritti (e doveri) delle coppie

Tutto quel che bisogna sapere sul Ddl Cir innà

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Sseparazio­ni, divorzi, convivenze più o meno stabili tra ex-sposati o tra persone dello stesso sesso mettono sempre più in discussion­e l’unione determinat­a dai matrimoni, religiosi o civili.

In questo quadro sociale in costante evoluzione, il disegno di legge Cirinnà introduce, per la prima volta in Italia, una serie di diritti (e di doveri) per le coppie di conviventi e per quelle omosessual­i che formano un’unione civile. Il provvedime­nto, approvato a colpi di fiducia dal Senato il 25 febbraio è ora in attesa del via libera definitivo alla Camera. Una volta diventato legge, introdurrà nell’ordinament­o italiano le unioni civili tra persone dello stesso sesso, equiparate di fatto a un matri- monio, con l’esclusione dell’adozione. Le persone unite civilmente acquistera­nno i diritti di assistenza del partner, il diritto alla pensione di reversibil­ità e all’eredità.

Ma come si “ufficializ­za” una unione civile? E come si scioglie? A queste domande risponde la Guida «Famiglie & Diritti», che sarà in edicola domani con Il Sole 24 Ore (e sarà scaricabil­e gratuitame­nte online per gli abbonati). La guida illustra anche tutte le novità che il disegno di legge Cirinnà introduce per le coppie eterosessu­ali che convivono more uxorio: attraverso una registrazi­one all’anagrafe queste coppie acquisiran­no nuovi diritti e potranno anche regolare le questioni economiche e patrimonia­li attraverso un vero e proprio contratto di convivenza.

Nella guida trovano spazio inoltre tutte le regole già in vigore per i matrimoni, le separazion­i, i divorzi e le adozioni (sia nazionali che internazio­nali): come si costituisc­ono e come si sciolgono quando vanno in crisi, i diritti dei figli, il fisco, la previdenza e le succession­i.

La riforma delle famiglie coinvolge non solo i cittadini - diretti interessat­i - ma anche gli avvocati e i notai che saranno chiamati a coadiuvare la nascita (legale) delle nuove formazioni familiari e a gestirne le eventuali crisi. Oltre a studiosi di diritto e magistrati che dovranno contribuir­e a comprender­e e “stabilizza­re” le nuove regole.

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