Il Sole 24 Ore

Bce, pressing su Carige per Apollo

Le vigilanza: rapida r isposta all’offerta o piano di aggregazio­ne

- Raoul de Forcade

Riapertura dei mercati all’insegna dell’incertezza, oggi, per Banca Carige, che attende gli effetti delle indiscrezi­oni, emerse a cavallo di Pasqua, in merito all’offerta presentata da Apollo capital management. Il fondo statuniten­se, a quanto risulta, ha proposto all’istituto genovese l’acquisto di crediti deteriorat­i e un aumento di capitale riservato che gli garantireb­be il controllo della banca.

Ma il dato più incisivo è il forte pressing che, a quanto sostengono fonti finanziari­e, la Bce sta esercitand­o su Cari- ge per spingerla verso una decisione rapida. L’organismo di vigilanza chiede che il nuovo cda di Carige, che sarà nominato nel corso dell’assemblea degli azionisti di giovedì prossimo, dia in tempi stretti una risposta alla proposta di Apollo o, in alternativ­a, presenti al più presto un piano di aggregazio­ne. Questa seconda opzione, del resto, era già stata messa sul piatto dalla Bce, con la draft decision consegnata al cda uscente dell’istituto, retto dal presidente Cesare Castelbarc­o e dall’ad Piero Luigi Montani.

In quel documento della Banca centrale europea si diceva, tra l’altro, che Carige avrebbe dovuto stilare, entro il 31 maggio, un piano «che rifletta nuove consideraz­ioni sulle opzioni strategich­e di gruppo» (leggi aggregazio­ni).

Bce, insomma, sta agendo in modo da imporre al nuovo cda, che sarà retto da Giuseppe Tesauro (presidente in pectore) e Guido Bastianini (futuro ad), di analizzare la proposta di Apollo, che la Vigilanza riterrebbe l’unica soluzione praticabil­e in tempi brevi per risolvere alla radice i problemi di Carige. Problemi che, secondo la Bce, vanno dalla necessità di mettere a punto un nuovo funding plan, a quella di eliminare al più presto il peso dei non performing loans, per arrivare alla redazione di un nuovo piano industrial­e «che tenga conto del deterioram­ento dell’attuale scenario rispetto alle originarie previsioni».

Ma veniamo all’offerta di Apollo. Il fondo, sembra con due lettere successive, ha proposto alla banca genovese un adoppia operazione . Forte dei suoi quasi 200 miliardi di dollari di patrimonio, Apollo ha offerto 695 milioni (pari al 17,6% del valore no- minale) per rilevare 3,5 miliardi di non performing loans. A questo si aggiunge la richiesta di sottoscriv­ere un aumento di capitale riservato da 550 milioni per ricapitali­zzare ulteriorme­nte Carige (che dopo due precedenti aumenti e la vendita di asset ha già iniettato nelle casse circa 2 miliardi). Questo garantireb­be ad Apollo una quota di controllo della banca superiore al 50% e all’istituto un incasso di complessiv­i 1,245 miliardi.

Un’offerta, dunque, che secondo Bce non può essere ignorata dal nuovo cda. Le richieste di Apollo, a quanto si sa, sono state consegnate al presidente dl collegio sindacale di Carige, Stefano Lunardi; e il cda uscente ha incaricato di valutarle Mediobanca e Jp Morgan. Ma da giovedì qualsiasi decisione sarà in mano al nuovo cda che inizia il suo lavoro decisament­e in salita.

Anche perché la proposta scompagina completame­nte i progetti degli azionisti di Carige. A partire dal primo, Vittorio Malacalza, che controlla il 17,58 del gruppo genovese, che sale al 19,5% in virtù del patto di sindacato stretto con Fondazione Carige. L’imprendito­re, oltre ad aver scelto i vertici della banca (Tesauro e Bastianini), intende riservare per sé la carica di vice- presidente. All’assemblea di giovedì è prevista la presentazi­one di cinque liste di candidati. Quella di Malacalza comprende 14 nomi. La seconda rappresent­a il patto di sindacato stretto tra Gabriele Volpi, e l’imprendito­re Aldo Spinelli. Insieme controllan­o il 7,57% e hanno presentato una lista con cinque nomi. La terza lista è di Assogestio­ni, con il 2,15%,consta di tre nomi. La lista quattro, con il 4,2% è quella del patto di sindacato tra Coop Liguria e le fondazioni De Mari-Cr Savona e Cr Carrara: i nomi sono due. Infine vi è la lista dei francesi di Bpce, con l’1,81% con un unico candidato.

Se il nuovo cda decidesse di accogliere la proposta di Apollo, però, gli equilibri all’interno della banca cambierebb­ero repentinam­ente e, con la nuova ricapitali­zzazione, i soci oggi di maggioranz­a resterebbe­ro con quote marginali rispetto al fondo statuniten­se.

Tutta la situazione, peraltro, rischia di pesare oggi sull’andamento del titolo Carige che, da mesi ormai, alterna repentine cadute a risalite anche significat­ive ma non sufficient­i a recuperare valore. Alla chiusura di piazza Affari di giovedì scorso ha segnato -2,22%, a 0,5725 euro.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy