Il Sole 24 Ore

Reply fra le «blue chip» di Piazza Affari

Capitalizz­azione oltre il miliardo

- Giovanni Vegezzi

Quando era solo una matricola è sopravviss­uta alla crisi della new economy. Poi, negli ultimi anni più difficili per la Borsa, ha continuato a crescere passando dai 16 euro per azione dell’autunno 2008 – quando iniziava a crollare la finanza mondiale – ai 130 euro sfiorati in chiusura di settimana scorsa. Reply si è conquistat­a così il suo nuovo status di blue chip: la multinazio­nale torinese dell’informatic­a ha superato infatti la soglia di un miliardo di capitalizz­azione, traguardo che – pur rimanendo quotata sullo Star (il segmento Blue Chip infatti non esiste più a Piazza Affari) - le permette di figurare fra le società più blasonate di Borsa. E dire che il debutto, avvenuto nel dicembre del 2000 sull’allora Nuovo Mercato, aveva segnato un calo dell'11%, dopo un’offerta «a sconto», che indicava una capitalizz­azione poco superiore ai 300 miliardi di lire, al netto dell’aumento di capitale.

p Ovviamente in questi anni non è cresciuto solo il titolo. La società, fondata da Mario Rizzante nel 1996 quando internet arrivava ancora in poche case, si presentava al mercato come una small cap con un fatturato 1999 di 35,4 miliardi di lire e un utile netto di 3,2 miliardi. Ora Reply, che ha allargato il business di system integrator alla progettazi­one e all’implementa­zione di soluzioni basate su internet e le reti sociali, ha chiuso l’esercizio 2015 con un giro d’affari di 705,6 milioni di euro, in crescita del 11,6% rispetto ai 632,2 milioni di euro dell'anno prima. Il risultato netto di gruppo è stato pari a 56,7 milioni, in crescita sui 47,9 milioni del 2014. Nel frattempo i poco più di 300 dipendenti divisi fra To- rino, Milano e Roma ai tempi dell’Ipo, sono diventanti oltre 4.000 in Italia, Germania, Inghilterr­a, Brasile e Stati Uniti.

Il segreto, spiegano da Reply, è semplice. E cioè non aver mai presentato, in 15 anni, un resoconto trimestral­e con il segno meno. Certo, il tasso di crescita non può più essere quel 76% annuo con cui l’azienda si era affacciata in Borsa, ma nel mondo dell’IT non è possibile sedersi sugli allori. «Oggi siamo ben posizionat­i sul mercato. I nostri clienti sono gruppi di rilevanza mon- diale, ma il contesto in cui operiamo è in continua e profonda evoluzione e, mai quanto adesso, è fondamenta­le non rimanere fermi - – spiega a Il Sole 24 Ore l'a.d. Tatiana Rizzante, a cui il padre Mario ha passato il timone del gruppo - Occorre cogliere e interpreta­re l'evoluzione della tecnologia in particolar­e per lo sviluppo degli algoritmi e il trattament­o dei dati; la loro trasformaz­ione in informazio­ni rilevanti per il business e il loro utilizzo nell'automazion­e di processi e decisioni, oltre che, nel rende- re “intelligen­ti” i prodotti».

L'ottimismo sui conti del gruppo non è solo quello di chi guida il gruppo. Anche gli analisti danno credito alle prospettiv­e di Reply. Dopo la diffusione dei risultati gli analisti di Banca Akros hanno alzato, infatti, il target price (fino a 124 euro superati in pochi giorni dal prezzo di Borsa) prevedendo che l'azienda possa chiudere l'esercizio in corso con ricavi per 763 milioni di euro e un utile per azione adjusted di 6,56 euro. Ancora più generosa Intermonte che ha rivisto il prezzo obiettivo da 130 euro a 150 euro con un'aspettativ­a di utile per azione di 6,89 euro per il 2016, stimato in crescita a 8,013 euro nel 2017.

LA STRATEGIA DEL CEO Tatiana Rizzante: «Occorre cogliere e interpreta­re l’evoluzione della tecnologia in particolar­e per lo sviluppo degli algoritmi e il trattament­o dati»

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