Pirelli, trattative no-stop con i fondi per il riassetto
pSi stringono i tempi per il perfezionamento del riassetto Pirelli. Tra poco più di due settimane si chiuderà la finestra che permette a Camfin di incrementare la partecipazione in Pirelli del 15% a fronte di un paritetico ridimensionamento del socio di controllo ChemChina.
Nel dettaglio sarebbero due gli investitori interessati a fare il loro ingresso in Camfin: un fondo sovrano del Qatar e uno di Singapore. La quota “in vendi- ta”, pari al 15% di Pirelli, sarebbe ripartita tra i due fondi che dunque entrerebbero contestualmente in Camfin.Finora, stando ad alcune fonti, non si sarebbe ancora trovata la quadratura del cerchio. In particolare allo stato attuale il nodo da sciogliere e su cui si starebbe cercando l’unanimità tra i numerosi soci della Bicocca sarebbe legato alla governance. Di certo, la prossima settimana sarà cruciale per capire lo sviluppo delle negoziazioni, anche se negli ambienti vicini alla trattativa si è fiduciosi del buon esito delle stesse. Tecnicamente la scadenza per procedere a questo nuovo rimescolamento azionario è fissata per metà aprile dai patti parasociali.
Ai sensi dell’accordo, infatti, nei sei mesi successivi al settlement dell’offerta pubblica di acquisto (periodo che come detto scade a metà di aprile) Camfin ha la possibilità di rafforzarsi a fronte di un ridimensionamento della presa da parte di ChemChina. E’ previsto, nel dettaglio, che la holding di Marco Tronchetti Provera possa incrementare la propria quota di partecipazione in Newco, a cui fa capo il cento per cento di Pirelli, del 15%, salendo dal 22,4% al 37,3%. Contestualmente si assisterà a una paritaria discesa da parte di ChemChina dal 65% al 50,1%, riduzione che comporterà il rimborso della cosiddetta «additional facility» (linea di credito concessa a Newco) per un massimo di 489 milioni di euro attraverso un aumento di ca- pitale in Newco stessa. Resta stabile, invece, il socio russo LTI fermo al 12,6%.
Dunque, la nuova partita azionaria si giocherà nei prossimi giorni. Operazione peraltro assai complessa alla luce dei numerosi soggetti che sono coinvolti. Tanto più che se la trattativa con questi due fondi non dovesse andare a buon fine ci sarebbero altri soggetti che starebbero esaminando il dossier. Ovviamente la strada in quest’ultimo caso sarebbe più complicata alla luce della tempistica rigida prevista negli accordi.