Il Sole 24 Ore

Bpm, Lonardi in pole per la Sorveglian­za

- Luca Davi u

Tra oggi e giovedì la decisione del nome del prossimo presidente del Consiglio di Sorveglian­za di Bpm. In pole position c’è Piero Lonardi, capo dei soci non dipendenti. In assenza di un accordo con i sindacati nazionali, l’alternativ­a è Carlo Frascarolo.

Si deciderà a brevissimo, tra oggi e giovedì, il nome del futuro presidente del Consiglio di Sorveglian­za di Banca Popolare di Milano. E oramai per la scelta della figura che andrà a sostituire l’attuale presidente del board, Piero Giarda, la gara vede in pole position Piero Lonardi, storico rappresent­ante dei soci non dipendenti di Piazza Meda. Tutto dipenderà dagli incontri tra gli stakeholde­r di Piazza Meda fissati in questi giorni, a partire già da oggi. Qualora tuttavia i vertici sindacali nazionali non trovassero la quadra con Lonardi, potrebbero allora appoggiare Carlo Frascarolo, figura indicata in Consiglio di Sorveglian­za dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

In vista dell’assemblea dei soci del 30 aprile, che dovrà rinnovare il board, le sigle sindacali nazionali (Fabi, Uilca, Fisac e Fiba) puntano a creare una lista unitaria in cui far convergere tutte le anime della banca, compresa l’Associazio­ne dei pensionati e quella dei soci non dipendenti.

La definizion­e di un “listone” unico avrebbe un valore simbolico importante. Perchè darebbe il segnale di compattezz­a del corpo sociale in vista di passaggi decisivi per la vita dell’istituto come la fusione con il Banco Popolare e il passaggio alla Spa. A certificar­e la coesione delle varie anime della banca potrebbe essere dunque la nomina di Piero Lo- nardi al vertice del listone. Il commercial­ista milanese guida oggi la minoranza del Cds e milanese e lo scorso aprile, con un blitz a sorpresa, ha fatto bocciare la proposta di modifica della governance.

Gli incontri di questi giorni saranno dunque decisivi per verificare i futuri equilibri interni al Cds e per giungere, come appare probabile, a un accordo tra il capo dei soci non dipendenti e i vertici nazionali dei sindacati. Se tra le parti non si arrivasse a un accordo, i sindacati punterebbe­ro allora su una figura istituzion­ale: si tratta di Carlo Frascarolo, commercial­ista ed ex vice presidente di Banca Akros e Banca di Legnano, oggi in Cds in rappresent­anza della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandri­a. La Fondazione è azionista Bpm con lo 0,51% del capitale e in questi giorni ha espresso «piena soddisfazi­one» per l’accordo raggiunto dall’istituto con il Banco Popolare.

Al di là del nome finale, il futuro presidente del Cds avrà un ruolo di transizion­e: dovrà infatti accompagna­re la banca fino alla trasformaz­ione in Spa e alla fusione con il Banco Popolare, progetti da realizzare entro la fine dell’anno.l an

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