Il Sole 24 Ore

La Cina colpisce l’e-commerce estero

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La Cina aggrava le tasse nei confronti dei prodotti stranieri - a partire dagli alimentari - acquistati via e-commerce. A partire dall’8 aprile tutti i beni importanti acquistati online dovranno pagare un 17 per cento di imposta di valore aggiunto e una tassa sul consumo, se applicabil­e. Lo ha stabilito il ministero delle Finanze di Pechino. In precedenza questi beni dovevano pagare una tassa sugli «articoli postali», che poteva andare dal 10 al 50 per cento, ma quasi sempre era del 10 per cento. Il governo intende così annullare la sperequazi­one esistente tra il peso fiscale dei beni comprati via e-commerce e quelli acquistati sul normale mercato.

«Per le aziende commercial­i cross-border che si basavano solo sul diverso regime fiscale i tempi diventeran­no duri, perché il loro business è destinato a crollare se non cambiano subito modello», ha commentato Zhang Zhendong, amministra­tore delegato di bolo.me, una di queste compagnie. Secondo gli esperti, in particolar­e, la nuova tassazione colpirà le importazio­ni via e-commerce di alimentari, prodotti per il benessere e cosmetici, oltre che la componenti­stica elettrica. (R.Fi.)

«L’importante per noi è partecipar­e a un grande mercato europeo»

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