TERREMOTO NEI PALAZZI DEL POTERE
Il catalogo dei politici
Il ciclone Panama Papers scuote i palazzi del potere da Mosca a Londra, da Pechino a Reykjavik. Leader, vip e faccendieri coinvolti direttamente o indirettamente in un giro mirabolante di miliardi di dollari dirottati sotto traccia verso le inespugnabili casseforti dei paradisi fiscali. In alcuni Paesi scattano già le prime indagini formali.In Italia, Gran Bretagna e Norvegia le agenzie delle entrate chiedono di vedere le carte per una verifica preliminare.
A Mosca il Cremlino evoca trame occulte per oscurare i successi di Vladimir Putin in Siria: in realtà non è il nome del presidente russo ad apparire nelle carte ma quelli di amici o presunti prestanome, come il violoncellista pietroburghese Serghej Roldugin (foto a fianco).
I nomi che rimbalzano uniscono uomini di Stato spesso nemici, protagonisti dello sport miliardario, imprenditori, bancarottieri, stelle dello show business. Sul fronte della politica il premier islandese, Sigmundur Gunnlaugsson (qui sopra), il primo a rischio d’impeachment; il presidente ucraino Petro Poroshenko (a sinistra), che avrebbe dovuto ripulire dalla corruzione Kiev; il primo ministro del Pakistan o il re saudita Salman. Spuntano poi i nomi del neopresidente argentino, Mauricio Macri (sotto) e di quello messicano, Enrique Pena Nieto. Qualcuno è toccato da intrecci di famiglia, come il presidente cinese Xi Jin ping, il re del Marocco, il presidente siriano Bashar al-Assad, quello azero Ilhan Aliev, raìs caduti o defunti quali Mubarak o Gheddafi.