Italia distante dal Nord Europa
Rapporto della società Drewry
I porti italiani del Southern gate, Genova, La Spezia e Trieste, hanno i numeri per essere competitivi con i grandi scali del Northen gate (Rotterdam, Amburgo e Anversa) per le merci che arrivano dall’Asia e vanno in centro Ue. Ma la loro potenzialità si infrange ancora su costi più alti, carenze infrastrutturali e burocrazia, che favoriscono, invece, le banchine del Nord e addirittura, in Adriatico, Capodistria (Koper). A mostrarlo è un report, aggiornato ai primi di marzo, dell’inglese Drewry, una delle più importanti società indipendenti di ricerca e advisory nel settore marittimo.
Lo studio si concentra in particolare sulla movimentazione di container da Shanghai al centro della Germania. Proprio il mercato che èpiù congeniale ai porti italiani dell’alto Tirreno e a quelli dell’Adriatico settentrionale.
L’esempio più completo riportato da Drewry è il collegamento con Monaco di Baviera, verso il quale si indirizzano collegamenti intermodali (nave-treno) da tutti gli scali presi in considerazione. Secondo il report, il costo più basso lo offre il collegamento ShanghaiMonaco via Rotterdam, che ammonta a 1.874 dollari per un contenitore da 40 piedi, che viene consegnato nell’arco di 33 giorni. Segue Anversa, che è il collegamento più veloce del Northen gate (30 giorni) ma con un prezzo più alto: 2.084 dollari. Lo stesso tragitto con sbarco a Genova o La Spezia costa 2.800 dollari, con un transit time di 34 giorni. Eppure Monaco è più vicino all’Italia che non lo scalo olandese, perché dista 840 chilometri da Rotterdam e 650 da Genova. Più veloce il tragitto da Trieste, che è di 31 giorni e ha un costo di circa 2.100 dollari.
Dallo studio risulta che Capodistria è potenzialmente il porto più veloce e conveniente del Southern gate, perché la distanza Shanghai-Monaco può essere coperta in 29 giorni al prezzo di 2.036 dollari, per un 40 piedi.
Una indicazione, quest’ultima, che viene, però ridimensionata da Ugo Castelli, project manager di To Delta, terminal operator (a Trieste) e società di servizi logistici. «Il report - spiega – parla del porto di Capodistria senza te-
I FRENI Castelli (To Delta): «Burocrazia e costi alti frenano ancora. Ma l’Italia ha le carte in regola per essere un importante attore del mercato»
nere conto del collo di bottiglia ferroviario di cui soffre. Tutto quello che passa da Koper è rallentato da 30 chilometri di entrata e uscita per lo scalo, fino a Divaccia, con un binario solo. Per i transit time, poi, i giorni tra porti del Nord e del Sud si equivalgono, guardando la media e non, come fa lo studio, il più veloce, che conta poco. Sono solo i dollari di costo che forse fanno realmente la differenza. In ogni caso, il sistema Italia ha le carte in regola per essere un attore principale del mercato. Siamo frenati da una burocrazia imperante che tende a ostacolare gli sviluppi; ma stiamo facendo passi avanti».