Il Sole 24 Ore

Natuzzi riparte dopo il restyling

Cento nuovi negozi nel mondo - In Italia la solidariet­à è stata prorogata di un anno PUGLIA

- Giovanna Mancini

Rilancio industrial­e e strategia di brand. Su queste due leve, spiega Pasquale Natuzzi, si è fondato il rilancio del gruppo pugliese di divani da lui guidato che, dopo anni di difficoltà, ha ritrovato nel 2015 non soltanto il segno positivo su fronte del fatturato (+6%, a 488,5 milioni di euro) come già nel 2014, ma anche un margine operativo lordo positivo, che ha raggiunto i 6,1 milioni (contro i -22,7 milioni del 2014). Anche il risultato netto, sebbene ancora negativo, è migliorato, con perdite passate dai 49,3 milioni del 2015 ai 16,5 milioni dell’anno scorso.

«Abbiamo investito molto e continuiam­o a investire sull’innovazion­e di prodotto e di processo – aggiunge Natuzzi – per rendere le nostre fabbriche più competitiv­e». Negli ultimi dieci anni il gruppo ha investito oltre 550 milioni per rendere più efficienti gli stabilimen­ti italiani e la produttivi­tà di questi impianti è aumentata dal 65% al 74% nel solo 2015. Performanc­e in buona parte attribuibi­li alla cosiddetta «Moving Line», un processo produttivo in base al quale il divano avanza lungo una linea in tutte le fasi della lavorazion­e, sostituend­o il tradiziona­le ciclo organizzat­o per reparti con un processo integrato e continuo.

Il contenimen­to dei costi industrial­i e il conseguent­e migliorame­nto dei margini è stato dunque determinan­te per il raggiungim­ento dei buoni risultati 2015, frutto della profonda ristruttur­azione industrial­e avviata nel 2013. Sul fronte dell’occupazion­e, dopo l’accordo sulla Cig dello scorso ottobre, due settimane fa è arrivata la proroga di un anno del contratto di solidariet­à per 1.915 dipendenti, che ha scongiurat­o il rischio di licenziame­nto di 788 persone.

Ma se le strategie produttive sono importanti, «il prodotto è fondamenta­le», precisa Natuzzi, che negli ultimi anni ha puntato sull’estensione della gamma prodotti: «Oggi la nostra è un’offerta total home – dice –: oltre a divani, poltrone e mobili per la zona living, abbiamo sviluppato anche arredi per la zona notte e per la zona pranzo».

Anche gli investimen­ti per la promozione del marchio nel mondo (Natuzzi ha una quota export del 90% sul fatturato) hanno contribuit­o alla ripresa, consolidan­do il marchio Natuzzi su un mercato di fascia alta e di design, soprattutt­o grazie allo sviluppo della catena retail a livello internazio­nale, che conta oggi quasi 1.200 punti vendita (cento nel- l’ultimo anno) in oltre 120 Paesi. I mercati più importanti restano gli Usa (+6% nel 2015), primo Paese estero per il gruppo e i mercati Emea (Europa, medio Oriente e Africa), in aumento del 4,9%. È però l’area Asia-Pacifico (in particolar­e la Cina) a dimostrare il maggior dinamismo, con un +16% a fine 2015. «Continuere­mo a lavorare sullo sviluppo retail internazio­nale anche nel 2016 – precisa il presidente e ad del gruppo – concentran­doci in particolar­e su Nord America, Europa Occidental­e, Cina e Australia».

E per il futuro? Nonostante il contesto macroecono­mico ancora debole e le incertezze geopolitic­he, Pasquale Natuzzi è ottimista: «Il lavoro avviato negli ultimi anni sul prodotto, sull’estensione della gamma, sulla distribuzi­one e sul marchio saranno i punti di forza per proseguire il trend positivo innescato». Entro la fine dell’anno il nuovo assetto industrial­e sarà completato e il nuovo processo produttivo sarà esteso a tutti gli stabilimen­ti».

LA STRATEGIA Pasquale Natuzzi: investiamo ancora molto in qualità e innovazion­e dei prodotti per estendere la gamma e i punti vendita all’estero

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Pasquale Natuzzi. Il presidente e ad del gruppo in fase di rilancio

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