A Trento 80 milioni per l’hub meccatronico
La Provincia di Trento investe 80 milioni per estendere e rafforzare l’esperienza del polo della meccatronica di Rovereto, hub industriale, di ricerca e formazione che già oggi ospita una ventina di realtà, tra pmi e multinazionali del comparto.
L’obiettivo è attrarre altre realtà in grado di garantire progetti di ricerca con positive ricadute sul territorio, «saldando» l’attività con due presidi formativi (un istituto tecnico e un centro di formazione professionale) che coinvolgono 1.400 studenti. I primi 20 milioni, destinati al nuovo edificio produttivo, sono già stati spesi nei mesi scorsi. Altri 24 milioni sono destinati ai laboratori, anello di congiunzione tra imprese e formazione, i cui lavori di realizzazione sono stati appaltati a gennaio di quest’anno. Circa 36,5 milioni, infine, saranno destinati a partire dal 2018 alla costruzione dei due nuovi edifici del polo scolastico. «Le imprese - spiega il vicepresidente della Provincia di Trento, Alessandro Olivi - cercano sistemi territoriali predisposti a sostenere processi di innovazione. Noi abbiamo l’ambizione di offrire questo servizio, anche perchè in questi anni abbiamo ascoltato le esigenze delle imprese: i labora- tori saranno dotati di macchinari per un valore di 4 milioni di euro».
Per incentivare l’ingresso di nuove energie sul territorio la Provincia prevede incentivi, come l’esenzione dell’Irap per cinque anni per le iniziative imprenditoriale avviate in Trentino, o contributi (da un minimo del 20% ad un massimo dell’80%) per le spese di ricerca e sviluppo. Il polo della meccatronica oggi ha un tasso di riempimento del 60 per cento. Primo a trasferirsi è stato il Bonfiglioli mechatronic research, centro di ricerca della multinazionale emiliana nato a Rovereto nel 2011. Oggi l’azienda è pronta per un nuovo step di sviluppo, localizzando una nuova business unit dedicata alla ricerca. «Bonfiglioli ha iniziato con un progetto sul brushless motor, investendo 1,5 milioni - spiega il direttore di Trentino Sviluppo, Mauro Casotto -, ora puntano ad integrarlo con i drives, portando in Italia il prodotto di una controllata tedesca». La Provincia ha concordato vincoli occupazionali e obiettivi di sviluppo: «Diamo contributi, ma esigiamo investimenti e risultati - prosegue il direttore - entro il 2018 gli attuali 30 addetti saliranno ad un centinaio».
Tra le case history di successo anche quelli di Dana (il centro ricerche si occupa di sistemi avanzati di trazione per fuiristrada), Carl Zeiss (si progettano sistemi ottici per metrologia), Ducati Energia (a Rovereto ha costruito i prototipi dei veicoli elettrici a quattro ruote oggi utilizzati da Poste Italiane) e, estendo l’analisi anche all’hub trentino della meccatronica (al di fuori cioè dei confini dell’«incubatore», anche Mariani (gruppo Omr), che ha deciso di non abbandonare il territorio proprio in considerazione delle opportunità di sviluppo garantite dal distretto.
GLI INSEDIAMENTI Bonfiglioli ha spostato qui un’intera business unit destinata alla ricerca Carl Zeiss e Ducati Energia al lavoro sulla prototipazione