Gucci inaugura un piano junior
Una stanza dei giochi che interpreta l’estetica Gucci dal punto di vista di un bambino. Alessandro Michele ha concepito così il nuovo piano dedicato alle collezioni junior che la maison ha realizzato all’interno del proprio flagship milanese.
gruppo Ermenegildo Zegna, una delle poche “one billion companies” italiane del lusso, conferma la solidità dei dati economicofinanziari e la volontà di investire in capacità produttiva in Italia, nella rete globale di negozi e, last but not least, in progetti a favore dell’ambiente, del territorio, della ricerca e della formazione. Il tutto in uno scenario di «imprevedibili turbolenze geopolitiche e finanziarie», ha sottolineato l’amministratore delegato Gildo Zegna, che ritiene «i risultati del 2015 soddisfacenti» e ribadisce le strategie di investimento, in tutte le aree già scelte nel 2015 anche per il 2016.
Quello di Zegna suona come il consueto, sano, understatement biellese: non è successo a tutti, nel settore della moda e del lusso, di crescere in un anno come il 2015, caratterizzato da piccoli e grandi shock economici (basti pensare all’ottovolante valutario e al crollo del prezzo del petrolio) e da crisi geopolitiche e focolai di guerra ovunque. In molti hanno dovuto accontentarsi di mantenere i fatturati, a fronte spesso di un calo dei margini. I ricavi di Zegna invece sono saliti del 4% a 1,261 miliardi, con un export del 90%, l'ebitda è stato di 146 milioni (11,6% delle vendite) e l’utile netto di 45 milioni. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre risultava positiva per 164 milioni e per ora non sembra esserci all’orizzonte lo sbarco in Borsa, del quale ciclicamente si sente parlare in ambienti finanzia-