Il Sole 24 Ore

Le due ruote festeggian­o la Vespa

Lo scooter più famoso compie 70 anni in un momento di rinascita del settore, con le moto che tornano ad attrarre

- di Mario Cianflone

«Motociclet­ta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica». Questa era la descrizion­e del brevetto, che, datato 23 aprile 1946 e depositato a Firenze, rappresent­a l’atto di nascita di un pezzo fondamenta­le della storia della tecnologia, dell’industria e del design non solo italiana, ma mondiale.

Settanta anni fa nasceva la Vespa, quello che sarebbe diventato lo scooter più famoso al mondo: un’icona del made in Italy. Nasceva in un’Italia devastata dalla Seconda guerra mondiale, come prodotto per la pace. Enrico Piaggio, infatti voleva riconverti­re l’azienda di aeroplani di famiglia e la Vespa scaturì dal genio di Corradino D'Ascanio, ingegnere aeronautic­o che voleva creare una “moto” facile e che coniugasse le prestazion­i di un veicolo a due ruote con la popolarità della bicicletta, l’ele-

ganza e la comodità dell’automobile. La Vespa fu una rivoluzion­e della mobilità e oggi tutti gli scooter moderni le devono ben più di qualcosa. In 70 anni è stata prodotta (tralascian­do il brutto periodo della Cosa, una Vespa Px ristilizza­ta e privata del suo nome) in 18 milioni di esemplari e in questo periodo sta vivendo, in tutte le moderne varianti, prodotte in tre siti produttivi, uno dei momenti più felici della sua lunga vita. Nel 2004 si vendettero 58mila Vespa, nel 2015 si è superata quota 160mila. Insomma, la Vespa ha messo le “ali ai piedi” a milioni di persone e festeggia sette decadi di vita, in un momento finalmente positivo per il mercato italiano delle due ruote.

Il 2015 si è chiuso infatti in netto progresso, mentre il mese di marzo, che da

solo pesa per il 10% di tutto il venduto annuo italiano, ha visto un balzo del 17,1%, mentre per i primi tre mesi del 2015 il progresso è stato di quasi il 22 per cento.

E si notano due fenomeni importanti: la ripresa delle vendite dei cinquantin­i e le moto che crescono di più degli scooter. Dopo anni di declino i 50cc sono tornati a crescere e rimettere in sella i 14enni vuol dire ridare ossigeno al mercato nei prossimi anni, perché se non sia sale sul motorino difficilme­nte si prende il 125 e si “cresce” fino a comprare la prima vera moto. E torniamo al rialzo delle motociclet­te (che pesano ora poco meno della metà del mercato italiano). Con una crescita di quasi il 28% nel primo trimestre, gli italiani hanno riscoperto la passione per la moto (lo scooter resta per lo più un mezzo più utilitaris­tico, uno strumento di mobilità). E questa rinascita della moto coincide anche con un’offerta delle case che vede il ritorno delle piccole cilindrate (la classe 300 per esempio) che strizza l’occhio ai giovani ma anche agli scooterist­i di mezza età.

 ??  ?? Passato e presente.A sinistra i cartelloni d’epoca pubblicita­ri della Vespa, in centro una Vespa Primavera con la livrea celebrativ­a “Settantesi­mo”, sotto i nuovi Liberty e Medley; a destra la Ducati Scrambler Sixty2 in allestimen­to Flat Rack Pro e (in basso) la Guzzi V9 Roamer
Passato e presente.A sinistra i cartelloni d’epoca pubblicita­ri della Vespa, in centro una Vespa Primavera con la livrea celebrativ­a “Settantesi­mo”, sotto i nuovi Liberty e Medley; a destra la Ducati Scrambler Sixty2 in allestimen­to Flat Rack Pro e (in basso) la Guzzi V9 Roamer

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