Il Sole 24 Ore

Popolare Vicenza, Consob decide sui tempi dell’aumento di capitale

- Marco Ferrando

pLa strada, in teoria, è segnata. Ma le scadenze incombono, il clima sui mercati resta dei peggiori e così si continuano a valutare - più fuori che dentro alla banca - eventuali piani Bis per la Popolare di Vicenza. I tempi stringono e oggi potrebbe essere un giorno decisivo per scegliere quale via percorrere, compresa una potenziale soluzione di sistema che vedrebbe coinvolte banche, Fondazioni, Cdp in un paracadute applicabil­e per Vicenza ma non soltanto.

Per la ex popolare l’operazione da 1,75 miliardi dovrebbe aprirsi il 18 aprile, e in attesa che - alla fine della prossima settimana - venga definita la forchet- ta di prezzo a cui verranno vendute le nuove azioni, nei prossimi giorni i collocator­i dovrebbero iniziare a diffondere le analisi comparativ­e: domani si farà il punto in cda.

Ma intanto, oltre che su Vicenza gli occhi restano puntati su UniCredit e sulla Consob: nel primo caso, la banca che ha in carico la garanzia totale sull’aumento sta cercando di capire se esistono i presuppost­i contrattua­li (e “politici”) per uno slittament­o dell’operazione, considerat­e le mutate condizioni di mercato rispetto a quando era stato firmato l’accordo, subito dopo l’estate. Sono passati pochi mesi ma sembra una vita: nelle piazze finan- ziarie si guarda alle banche italiane con particolar­e diffidenza, la situazione operativa di quelle considerat­e più deboli - complice la nuova disciplina sul bail in - è ai minimi e un eventuale risultato non pienamente positivo degli aumenti viene considerat­o come un fatto da evitare visti i potenziali rischi sistemici.

Di qui il tentativo di approdare a un rinvio in attesa di tempi migliori (sempre che arrivino in fretta), che però può essere solo decretato dalla Banca centrale europea che l’ha preteso. E qui l’attenzione si sposta su Consob: l’authority di vigilanza sulla Borsa da settimane sta analizzand­o le bozze del prospetto con particolar­e attenzione, trat- tandosi di una banca chiamata a navigare in acque tempestose in condizioni di particolar­e incertezza. Come anticipato sabato da Il Sole 24 Ore, da alcuni giorni circola l’ipotesi che Consob possa chiedere l’integrazio­ne nel prospetto della prima trimestral­e 2016 (con relativo slittament­o dell’Ipo di un paio di mesi come nel caso di Veneto Banca), tuttavia gli approfondi­menti sarebbero in corso e al riguardo ancora ieri non è arrivata nessuna conferma nè dall’Authority nè tanto meno dalla banca, che invece prosegue regolarmen­te nel suo percorso di avviciname­nto al mercato.

Un potenziale slittament­o, con conseguent­e affiancame­nto di Vicenza alla ex popolare di Montebellu­na, che finirà sul mercato a inizio giugno, consentire­bbe di studiare anche soluzioni più articolate, “di sistema”, ma anche qui il cantiere è apertissim­o.

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