Il Sole 24 Ore

Gs Retail, al via la due diligence «sul campo»

La gara sul prezzo della cessione restringe la corsa a cinque concorrent­i

- Ce.Do.

pEntra nel vivo la gara per la cessione di Grandi Stazioni Retail, la società guidata da Paolo Gallo e partecipat­a da Ferrovie dello Stato (55%) e dai privati di Eurostazio­ni (45% con Pirelli, Caltagiron­e, Benetton e i francesi di Sncf). Ieri è partita ufficialme­nte la due diligence per i candidati rimasti in gara con la site visit della stazione di Milano Centrale, nell’area dei Magazzini Raccordati (ma è prevista anche, nel corso di questa settimana, una visita guidata nel cantiere della nuova area ristorazio­ne di Roma Termini), e la management presentati­on che ha visto schierati, oltre ai vertici della società, anche i consulenti ingaggiati per l'operazione: oltre a Comin&Partners che cura la comunicazi­one, sono scesi in campo Rothschild sul fronte finanziari­o, McKinsey per la parte industrial­e, e, infine, Pricewater­houseCoo- pers, che i candidati potranno chiedere di incontrare per consultare il report di “vendor due diligence”, che contiene una fotografia approfondi­ta e aggiornata sullo stato di salute della società.

La tabella di marcia prevede la possibilit­à per i soggetti ancora in corsa di accedere alla data room fino al 28 aprile in modo da presentare le offerte vincolanti, al più tardi, entro il giorno dopo. Quelle non vincolanti hanno delineato una prima classifica che vede, in pole position, l'asse tra Deutsche Bank, Atp e Poste Vita (805 milioni), seguito da Lone Star (750 mi- lioni), dal raggruppam­ento tra Antin, Icamap e Borletti (727 milioni), da quello tra Altarea, APG e Predica (700 milioni) e da Terrafirma (681 milioni). Decisament­e più distaccate risultano Bc Partners (651 milioni) e Pamplona (650 milioni). Appare dunque chiaro che la battaglia sul prezzo si farà attorno a un range di massima ormai definito che, visti i numeri, sembrerebb­e di fatto escludere le ultime due concorrent­i. Quanto alle prime posizioni, si profilano tre identikit completame­nte diversi, più infrastrut­turale per il primo raggruppam­ento, più focalizzat­o sul retail quello che fa capo ai francesi di Antin, e prevalente­mente finanziari­o per Lone Star. A conferma che Gs Retail, con le sue 14 stazioni nella penisola (più le due nella Repubblica Ceca), rappresent­a un boccone molto appetibile anche quando le strategie, che accompagna­no le offerte, divergono. E, infatti, i numeri del bilancio 2015, diffusi nei giorni scorsi, evidenzian­o la capacità dell’azienda di creare valore per gli azionisti: i ricavi consolidat­i si attestano a circa 231 milioni di euro, con un incremento di oltre 21 milioni (+10%) rispetto al 2014, grazie al traino della locazione (che ha registrato un balzo del 7% per il fatturato); l’Ebitda risulta in linea con l’esercizio precedente e ammonta a 58 milioni di euro; l’Ebit è pari a 38 milioni di euro, in rialzo del 9% rispetto ai risultati del 2014, mentre il risultato netto segna una crescita del 16% sull’anno prima, a quota 23 milioni. Senza contare il progresso sul lato operativo, con l’apertura di 146 negozi nel 2015 (contro i 50 dell’anno prima) e 15mila metri quadri messi a reddito, a fronte dei 6mila del 2014.

LA TABELLA DI MARCIA Ieri è partita la site visit di Milano Centrale con la management presentati­on. Le offerte vincolanti attese entro il prossimo 29 aprile

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