Il Sole 24 Ore

Il risiko delle Popolari smuove le fusioni

La classifica Thomson del tr imestre

- Carlo Festa

pUn trimestre con volumi bassi in tema di fusioni e acquisizio­ni: mesi sotto tono che sono stati galvanizza­ti, sul fronte delle operazioni annunciate, soprattutt­o dal matrimonio promesso tra Bpm e Banco Popolare che da solo vale oltre 3 miliardi di euro. Oltre al settore bancario, nel trimestre si segnala la ripresa dell’healthcare-farmaceuti­co: con lo shopping negli Usa di DiaSorin e il riassetto delle cliniche Kos, la controllat­a di Cir dove è entra- ta F2i al posto di Ardian. Sempre nello stesso settore c’è infine stata l’acquisizio­ne di Doc Generici da parte del private equity Cvc (operazione da 650700 milioni di euro). Ma i riflettori sono stati puntati anche sull’Opa da 684 milioni di Campari sulla francese Grand Marnier. È questa la fotografia del trimestre in Italia in tema di fusioni e acquisizio­ni.

Sul fronte degli advisor finanziari, la classifica Thomson ha messo in risalto il ritorno al primo posto di Mediobanca grazie al ruolo svolto nell’annunciata fusione tra Bpm e Banco, ma anche all’advisory svolta nel riassetto delle cliniche Kos.

Nel ranking delle prime posizioni compaiono anche le prin- cipali strutture estere in Italia nelle fusioni e acquisizio­ni: da Bank of America-Merrill Lynch a Lazard, seconda e terza nel ranking, per proseguire con Citi, Rothschild, Bnp Paribas, Jp Morgan, Societe Generale, Morgan Stanley, fino alle due banche d’affari elvetiche Credit Suisse e Ubs. Seguono Unicredit e Banca Imi, le due maggiori banche italiane ai vertici del ranking per numero di operazioni. Sempre per numero di deal restano attive Kpmg, Ernst & Young e Pricewater­houseCoope­rs. Tra le boutique si segnala la Colombo Associati (per il ruolo svolto in Bpm-Banco), mentre entra nel ranking la struttura di advisory italo-iberica N+1. Conferma invece, rispetto all’anno passato, la propria posizione in classifica Leonardo & Co, fresca di unione con Houlihan Lokey.

Ora si attendono i prossimi mesi per verificare i trend del mercato: se è vero che l’unione Bpm-Banco aprirà il consolidam­ento bancario, è probabile che i prossimi trimestri vedranno primeggiar­e gli advisor più attivi in questo settore. «Dopo Bpm-Banco ci potrebbe essere un’accelerazi­one nel risiko delle Popolari, ma c’è da seguire anche l’asta sulle good bank (Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti) come pure l’offerta di Apollo su Carige. Insomma, l’attesa per il consolidam­ento bancario è forte, come pure quella per il filone successivo di razionaliz­zazione delle duplicazio­ni» spiega Giuseppe Latorre, responsabi­le di Kpmg Corporate Finance.

IL MERCATO Oltre alle banche riflettori su Campari-Grand Marnier e su Doc Generici Nel ranking degli advisor si evidenzia Mediobanca

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