Il Sole 24 Ore

«Terzo valico ultimato nel 2021»

- Filomena Greco

l'apertura del Gottardo tra meno di due mesi la variabile più importante per il futuro della logistica nell’area del NordOvest. La prima galleria di base ferroviari­a in pianura lungo la direttrice nord-sud chiama in causa l'intero sistema della logistica, riunito negli Stati generali di Novara, appuntamen­to organizzat­o dalle Regioni Piemonte, Lombardia e Liguria. Una straordina­ria opportunit­à, il Gottardo, per il sistema porti e per le piattaform­e logistiche del territorio. Un'area che genera oltre un terzo del Pil nazionale, il 40% dell'export, il 37% dei volumi di traffico dell'Italia, in riferiment­o soprattutt­o al sistema industrial­e di Piemonte e Lombardia, e con un sistema portuale che veicola più della metà del traffico container nazionale verso i paesi extra Ue. Ma che sconta una copertura infrastrut­turale non allineata al peso economico, deve lavorare sull'integrazio­ne delle reti, dei servizi e incrementa­re la quota di merci movimentat­e su ferro.

Una straordina­ria opportunit­à il Gottardo, si diceva, ma anche un rischio se non si sarà in grado di ottimizzar­e i vantaggi della nuova galleria e valorizzar­e la catena logistica italiana rispetto a quella tedesca. «Oggi almeno 500mila teu di merci italiane - ricorda Edoardo Rixi, assessore allo Sviluppo economico e ai porti della Liguria - scelgono la via dei porti del Nord Europa piuttosto che i porti italiani e liguri in particolar­e». Nella partita naturalmen­te giocano un ruolo fondamenta­le i due corridoi europei Ten-T, per collegare i porti liguri alle aree europee e come parte del corridoio mediterran­eo. La data di entrata in funzione del Terzo valico, opera realizzata al 9%, è il 2021, come ricorda Iolanda Romano, a due mesi dalla nomina a commissari­o. Per la Torino-Lione il 2029. Nel frattempo la lista delle azioni necessaria è lunga. Sul fronte piemontese, come ricorda il commissari­o per la Torino-Lione Paolo Foietta, la messaapunt­oadesempio­delcollega­mento merci su ferro tra Savona Vado e la piattaform­a di Orbassano, oltre a incentivi economici per sostenere il trasporto merci sull'attuale linea ferroviari­a del Frejus, scesa a quota 3 milioni di tonnellate, «per non arrivare al 2029 con una intermodal­ità da ricostruir­e ex novo e alla luce del fatto che l'interscamb­io ItaliaFran­cia vale 73 miliardi».

La sfida per il sistema della portualità ligure sottolinea Lorenzo Forcieri, presidente di Ligurian Ports, «è non soltanto recuperare quel mezzo milione di teu di merci italiane che scelgono i porti del Nord Europa, ma anche aggredire nuove quote di mercato sul fronte dei trasporti, guardando all'intera Italia, per evitare che alla luce degli investimen­ti ingenti sui tre scali liguri ci si trovi in una situazione di sovracapac­ità rispetto al fabbisogno». Una prima risposta concreta arriva grazie alla sottoscriz­ione di un memorandum da parte dei tre interporti piemontesi, Orbassano, il Cim di Novara e Rte di Rivalta, per avviare azioni di sviluppo e promozione comuni.

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