Il Sole 24 Ore

Le misure per la crescita nel Def

Entro maggio via al pacchetto finanza e Pmi - Dalle riforme atteso un «dividendo» del 2,2% nel triennio

- Davide Colombo Marco Mobili

FINANZA PER LA CRESCITA

Il pacchetto finanza per la crescita delle Pmi dovebbe arrivare a maggio. Atteso +0,2% di Pil al 2020

RICERCA E SCUOLA

Il governo scommette sulla“Buona scuola ”. Dall’ istruzione atteso impatto di +2,4% sul P il nel lungo periodo

INVESTIMEN­TI E INFRASTRUT­TURE

Il 2016 sarà decisivo per le infrastrut­ture. Flessibili­tà, codice appalti e project review gli strumenti per ripartire

FISCO E SEMPLIFICA­ZIONI

Il governo rilancia sulla revisione di bonus e sconti. A ottobre 2016 atteso un rapporto sul riordino delle spese fiscali

pPer sostenere l’ancor debole congiuntur­a e rafforzarl­a il passaggio cruciale resta quello della spesa per investimen­ti, che dal minimo del 16,5% del Pil dell’anno scorso dovrebbe espandersi nei prossimi anni al 20%, ovvero il livello pre-crisi. Parte da qui l’illustrazi­one del quadro strategico che il Governo aggiorna nel nuovo Programma nazionale di riforma accluso al Def. Un’analisi dai toni resi più ottimisti dai dati sfornati nelle ultime settimane dall’Istat, che fotografan­o un aumento dello 0,8% degli investimen­ti fissi lordi del 2015, una ripresa che viene attribuita sicurament­e all’impatto del pacchetto dimisuredi“finanzaper­lacrescita” di cui è annunciato un rafforzame­nto entro maggio, con il varo di nuovi provvedime­nti. Dai provvedime­nti già in vigore e che verranno sottoposti a “tagliando” ci si aspetta un impatto di due decimali sul Pil entro il prossimo triennio e di un punto su un orizzonte di lungo periodo. Risultati cui contribuir­à anche l’attuazione del piano Juncker, già in corsa con risorse impegnate per 1,7 miliardi (su 29 progetti) che dovrebbero sviluppare una leva finanziari­a da 12 miliardi. In ideale tandem con le misure di “finanza per la crescita” vanno considerat­i anchegliul­timissimip­rovvedimen­ti attivati per ridurre i crediti in sofferenza nei bilanci delle banche: dovrebbe garantire maggior credito all’economia a tassi bassi con un ulteriore effetto espansivo dello 0,2% entro il 2020.

La grande cornice entro cui si collocano i diversi piani di riforma del Governo, di cui si dettaglia un impatto macro complessiv­o pari a 2,2 punti di Pil entro il prossimo triennio, resta naturalmen­te quello della revisione costituzio­nale, che verrà approvata in via definitiva nei prossimi giorni e sottoposta a referendum confermati­vo in ottobre. Un cantiere che si chiude e si completa con la nuove legge elettorale che entra in vigore il prossimo 1° luglio. La spending review dall’anno prossimo assumerà un profilo struttural­e con il passaggio dalla legge di Stabilità alla nuova legge di Bilancio unificata.

Un capitolo a parte è dedicato al fisco. Semplifica­zioni, riduzione del carico fiscale Ires dal 27,5 al 24% per le imprese e revisione dell’Iva di gruppo. Ma anche riforma della giustizia tributaria e potenziame­nto del contenzios­o telematico. Barra a dritta anche sulla riforma del catasto che continua a muovere i suoi passi pur non essendo mai stata attuata come prevedeva la delega fiscale. E revisione in corso sui giochi, già rivistieco­rretticonl­aleggedist­abilità. Il 2016 potrebbe essere anche l’anno delle tax expenditur­es e del primo dato certificat­o della lotta all’evasione. Secondo l’attuazione della delega saranno due le Commission­i composte da 15 esperti ciascuna che a breve entreranno “in funzione” al Mef per indicarein­allegatoal­lanotadiag­giornament­o al Def, dove e come tagliare le spese fiscali e quanto dei proventi della lotta al sommerso potranno essere utilizzati con la legge di bilancio.Per un nuovo pacchetto di semplifica­zioni fiscali i tempi sono maturi. Entro il 20 aprile, come anticipato su queste pagine, il Governo presenterà un decreto correttivo che «introdurrà ulteriori significat­ive semplifica­zioni degli obblighi dichiarati­vi, di comunicazi­one e di versamento in materia di tributi erariali e locali». Nel contrasto all’evasione si punterà sulla fatturazio­ne elettronic­a.

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