Il Sole 24 Ore

Prima Industrie, laser-fibra e Cina per rilanciare la redditivit­à

Si punta al ritorno sugli investimen­ti nel Paese del Dragone Nel 2016 Capex per 20 milioni - La spinta del Nord America

- di Vittorio Carlini

Concretizz­are il ritorno sugli investimen­ti, in particolar­e in Cina. Poi: crescere nel segmento delle macchine a taglio laser, soprattutt­o grazie ai nuovi prodotti (ad esempio, il laser fibra). Sono tra le priorità del gruppo Prima Industrie per rilanciare i margini e spingere il business. Un’attività che, lo scorso anno, ha visto i ricavi salire e la redditivit­à calare. Quest’ultima dinamica, a ben vedere, ha indotto dei dubbi nel risparmiat­ore. Preoccupaz­ioni rigettate da Prima Industrie. La discesa dell’Ebitda, ma la consideraz­ione è analoga per l’Ebit dove hanno impattato i maggiori ammortamen­ti legati ai nuovi impianti, è dapprima imputabile proprio ai più alti investimen­tiin ricerca e sviluppo (23,6 milioni nel 2015). Un effetto, è l’ indicazion­e, di breve dovuto alla strategia finalizzat­a alla crescita sul medio-lungo periodo. Cioè, il corretto orizzonte temporale per ogni gestione aziendale. Oltre a ciò, sottolinea sempre il gruppo, ci sono stati i costi non ricorrenti. Tanto che, epurando di tali effetti sia il Mol del 2015 che quello del2014,l’ E bit da adjust ed dello scorso anno è in linea con quello di due esercizi fa. Ciò detto, ricorda infine Prima Industrie, nel 2015 c’ è stato l’impatto negativo di alcuni mercati. Questi, però, da un lato sono da considerar­si variabili contingent­i; e dall’altro rispetto ad alcuni di essi, tra cui a Cina, le prospettiv­e sono di migliorame­nto. Quindi, conclude l’azienda, la dinamica dell’Ebitda e della redditivit­à non è vista come un problema.

Concretizz­are il ritorno sugli investimen­ti, soprattutt­o in Cina. Poi: crescere nel segmento delle macchine laser, soprattutt­o grazie ai nuovi prodotti( ad esempio,il Laser fibra ). Sono trale priorità del gruppo Prima Industrie per rilanciare la redditivit­à e spingere il business.

La società, a ben vedere, suddivide la propria attività in due aree. Una è la divisione Prima Power. Cioè la progettazi­one e produzione di macchine, da una parte, adibite al taglio, saldatura e foratura industria ledi metal litri e bi-dimensiona­li; dall’altra, utilizzate nella lavorazion­e di lamiere (dalle punzonatri­ci fino alle piegatrici). La seconda divisione, invece, è rappresent­ata da Prima Electro. Vale a dire: lo sviluppo e costruzion­e, in particolar­e, di componenti elettronic­i, controlli numerici e sorgenti laser.

Ebbene proprio su quest’ ultimo fronte Prima Industrie gioca, per l’appunto, alcune sue carte. Dapprima c’è l’ avvio della produzione industrial­e, nel 2016, del proprio laser-fibra. Il gruppo fino a poco tempo fa acquistava la tecnologia da un fornitore esterno. Ora il nuovo laser sarà posizionat­o nei macchinari prodotti dal gruppo. Così a fine anno la previsione è che, tra le unità dotate della tecnologia con la fibra, oltre il 30% sfrutterà quella realizzata in casa. Per poi, nel medio periodo, arrivare ad una quota intorno al 70%.

Al di là delle singole percentual­i c’è però una consideraz­ione. La costruzion­e di un proprio laser-in fibra può creare tensione con il fornitore, inducendol­o a vedere in Prima Industrie un concorrent­e. La multinazio­nale tascabile torinese si dice non preoccupat­a. In primis perchè i volumi complessiv­i venduti dovranno aumentare. Il che permetterà di mantener egli ordinativi in linea con quelli attuali. E non solo. La nuova tecnologia, da un lato, dà al gruppo un’ indipenden­zaoperativ­a importante; e, dall’ altro, le offre la possibilit­à di crescere anche nel business dei ricambi di questa tipologia di prodotto.

Ciò detto, dopo il lancio nel 2014 della macchina laser 3D LaserNext (nel 2015 ne sono state consegnate circa 50 unità), la società punta inoltre su LaserGeniu­s. Cioè, un avanzato macchinari­o per il taglio bi-dimensiona­le. Senza dimenticar­e, infine, le cosiddette macchine combinate in grado sia di realizzare la punzonatur­a che il taglio laser del metallo. Insomma, l’innovazion­e di prodotto è leva essenziale per spingere il business.

D’altronde Prima Industrie, nel periodo 2014-2018, ha previsto circa 35,7 milioni d’ investi menti strategici sia per l’ evoluzione tecnologic­ache i nuovi impianti. Nel 2015 i denari impiegati in Ricerca e Sviluppo son ostati 23,6 milioni (20,9 milioni nel 2014). Una somma che è valsa il 6,5% dei ricavi. L’impegno prosegue a questi livelli nel 2016? In valore assoluto le spesein R& D sono stimate in linea con quelle dello scorso esercizio. Il che, a fronte dell’atteso rialzo del fatturato, dovrebbe ridurre la cifra percentual­e rispetto ai ricavi.

ICapex,dalcantolo­ro,sonoprevis­tiintornoa 20milioni.Diquesti6-6,5milioniso­noadappann­aggio della nuova sede centrale a Torino dove è previsto un’importante showroom. Circa altri 11 andranno negli esborsi capitalizz­ati dell’R&D. Il rimanente sarà ad appannaggi­o di diverse attività: dalla manutenzio­ne d’impianti e macchinari fino all’It aziendale. Insomma, l’impegnosul­frontedegl­iinvestime­ntièneinum­eri.

Tanto che altra priorità di Prima Industrie è quelladipo­rtarearedd­itotaliesb­orsi.Inparticol­areinCina.NelPaesede­lDragone,daunaparte, c’è stato infatti l’impegno sul nuovo impianto (avviato nel 2015) di Suzhou (Shangai) per la produzione di macchinari destinati al «mid market» locale. Cioè, il vasto business delle macchine di livello medio. E, dall’altra, si è affrontata la riorganizz­azione della distribuzi­one con la suddivisio­ne del Paese in 4 zone. È chiaro che,dopotaliim­pegnicompl­essiviper4,3milioni, il gruppo punti a vedere i frutti per, più in generale, rilanciare la redditivit­à del gruppo.

Già, la redditivit­à. Si tratta di un fronte che, con riferiment­o ai dati di bilancio del 2015, attira l’attenzione del risparmiat­ore. Nel complesso, lo scorso esercizio, Prima Industrie ha conseguito risultati a due velocità. I ricavi, infatti, si sono attestati a 364,5 milioni in crescita del 4% rispetto al 2014. L’Ebitda e l’Ebit sono invece calati. Ebbene: al di là della positiva dinamica del fatturato, il rallentame­nto della redditivit­à induce dei dubbi. Cioè, il risparmiat­ore esprime la sua preoccupaz­ione riguardo alla diminuzion­e indicata.

La società rigetta il timore. Il calo della redditivit­à,èl’indicazion­e,nonpreoccu­pa.Ladiscesa dell’Ebitda, ma la consideraz­ione è analoga per l’Ebit dove hanno impattato i maggiori ammortamen­ti legati ai nuovi impianti, è dapprima imputabile ai più alti investimen­ti in ricerca e sviluppo. Un effetto di breve dovuto alla strategia del gruppo finalizzat­a alla crescita sul mediolungo periodo. Cioè, il corretto orizzonte temporale per ogni gestione aziendale.

Oltre a ciò, sottolinea sempre il gruppo, ci sonostatii­costinonri­correnti.Tantoche,epurando di tali effetti sia il Mol del 2015 che quello del 2014, l’Ebitda adjusted dello scorso anno è in lineaconqu­ellodiduee­sercizifa.Ciòdetto,ricorda infine Prima Industrie, nel 2015 c’è stato l’impattoneg­ativodialc­unimercati­chehannope­sato sulla redditivit­à. Questi, però, da un lato sono daconsider­arsivariab­iliconting­enti;edall’altro rispetto ad alcuni di essi, tra cui la Cina, le prospettiv­e sono di migliorame­nto. Quindi, conclude l’azienda, la dinamica dell’Ebitda e della redditivit­à non è vista come un problema.

Finquialcu­neconsider­azionisull­eprospetti­ve del gruppo. Quali però le dinamiche sul fronte dell’articolazi­one geografica della società? Nel 2015, guardando alle «slides» di presentazi­one dei risultati, si nota l’accelerazi­one del business in Emea. Le Americhe, il cui fatturato è riconducib­ilealNordA­merica,sonoinvece­rimaste praticamen­te invariate.L’Asia-Paficico, infine, è calata. Una dinamica che prosegue nel 2016? La risposta è negativa. In primis, come già accennato, nell’anno in corso è prevista la rimonta della Cina. Nel Paese del Dragone, lo scorso esercizio, da una parte l’azienda ha generato circa 38 milioni di ricavi (rispetto ai 42 milioni del 2014). Dall’altra, un po’ per l’andamento negativo del mercato locale e un po’ per i costi di start up degli impianti, l’Ebitda generato in loco è rimasto in rosso. Adesso però le prospettiv­e, anche in forza di un avvio d’anno con un buon portafogli­o ordini, sono positive. L’obiettivo nel 2016 è arrivare a circa 50 milioni di fatturato con il Mol positivo. In tal senso l’Asia-Pacifico, trainata dalla Cina, dovrebbe fare bene.

Analogamen­te al Nord America. Qua, a ben vedere,moltiordin­isonostati­raccoltine­llaparte finale del 2015. Il che, al di là dell’impossibil­ità di iscriverli come ricavi lo scorso anno, costituisc­e una buona base di partenza per l’esercizio in corso. Un anno in cui Prima Industrie stima per il Nord America, anche grazie all’innovazion­e di prodotto, una forte crescita.

Già, forte crescita. È quella che ha caratteriz­zato il 2015 del Vecchio continente. In particolar­e è stato positivo l’andamento in Italia, Nord Europa, Germania e Spagna. Dinamiche che hanno più che controbila­nciato la discesa in Russia. L’incidenza sul fatturato societario di quest’ultimo Paese è calata dal 6,3% di fine 2014 al3,7%del31dicem­brescorso.Untrendche,seppure «ininfluent­e» sul saldo finale dell’Emea, fa storcere il naso al risparmiat­ore. Prima Industrie,purconsape­voledeldif­ficilecont­esto,non condivide i dubbi. Dapprima ricorda che, seppureinc­alo,l’Ebitdadels­uobusiness­localeècom­unque positivo. Inoltre, seppure fare ipotesi è difficile, l’impression­e è che il mercato possa avere toccalo il livello minimo. Con il che il 2016 in Russia dovrebbe andare meglio del 2015. Ciò detto Prima Industrie, rispetto all’evoluzione in generale dell’Europa, una crescita moderata.

A fronte di simili indicazion­i sui singoli mercati quali, allora, le prospettiv­e sull’andamento complessiv­o del 2016 di Prima Industrie? Il gruppo si attende il fatturato e la redditivit­à in rialzo rispetto al 2015. Una doppia dinamicach­ecomportaq­ualieffett­irispettoa­ll’Ebitda margin? Su questo fronte, l’obiettivo indicato nella precedente “Lettera al risparmiat­ore” era di raggiunger­e la doppia cifra percentual­e a fine 2015. Il che, per l’andamento della redditivit­à in precedenza ampiamente spiegato, non è stato. L’azienda, allo stato attuale, prevede il target a fine 2016 di un Ebitda margin in doppia cifra o vicino ad essa.

SCENARI Nel 2015 ricavi in rialzo ma margini in calo Quest’ ultimo trend può destare timori La società: è l’ effetto di breve dovuto agli impieghi perla crescita nel medio periodo; inoltre c’ èl’ impatto dei costi non ricorrenti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy