La realtà e i protagonisti delle nuove famiglie
“A moris laetitia”, “La gioia dell’amore”: così si intitola l'Esortazione Apostolica di Papa Francesco, firmata il 19 marzo e pubblicata l'8 Aprile 2016. Essa è frutto al tempo stesso di un ampio lavoro collegiale e della personale impronta del Papa argentino:la collegialità dei vescovi è stata coinvolta nella maturazione delle idee espresse nel testo attraverso due assemblee sinodali, una straordinaria nell'ottobre 2014, l'altra ordinaria nell'ottobre 2015, precedute entrambe da un’amplissima consultazione in forma di questionario, cui hanno risposto le Conferenze Episcopali di tutto il mondo, oltre che molte istituzioni culturali, organismi pastorali e singole persone.
L’impronta personale di Pa- pa Francesco si coglie non soltanto nello stile che ha qualificatol'interolavorodelSino- do, caratterizzato per suo esplicito desiderio dalla più ampia libertà di espressione, ma anche dalla pre- senza di temi teologico-spirituali e di scelte pastorali che gli stanno fortemente a cuore. L'Esortazione comprende nove capitoli, distribuiti secondo un disegno organi- co, così presentato dallo stesso Francesco: “Nello sviluppo del testo, comincerò con un'apertura ispirata alle Sacre Scritture, che conferisca un tono adeguato. A partire da lì considererò la situa- zioneattualedellefamiglie,inordi- ne a tenere i piedi per terra. Poi ri- corderò alcuni elementi essenziali dell'insegnamento della Chiesa circa il matrimonio e la famiglia, per fare spazio così ai due capitoli centrali, dedicati all'amore. In se- guito metterò in rilievo alcune vie pastorali che ci orientino a costrui- re famiglie solide e feconde secon- do il piano di Dio, e dedicherò un capitolo all'educazione dei figli. Quindi mi soffermerò su un invito alla misericordia e al discernimen- to pastorale davanti a situazioni che non rispondono pienamente a quello che il Signore ci propone, e infine traccerò brevi linee di spiri- tualità familiare” (n. 6). Mi soffer- mo brevemente sui capitoli secon- doesesto,rispettivamentededica- ti a offrire uno sguardo sulla situa- zione attuale della famiglia nella Chiesa e nel mondo e a indicare proposte pastorali concrete.
Il capitolo su “La realtà e le sfide delle famiglie” fa tesoro di molti contributi presentati dai padri si- nodali,arricchitidariflessionipro- prie e originali di Papa Francesco: vi si presenta con realismo la situa- zione attuale della famiglia, met- tendo in rilievo una crescente va- lorizzazionedelladignitàedelpro- tagonismo di ognuna delle sue componenti, con attenzione ai mutaticontestisocio-culturali,do- ve “gli individui sono meno soste- nuti che in passato dalle strutture sociali nella loro vita affettiva e fa- miliare” (n. 32). Così, se da una par- te crescono l'individualismo e il ti- more dell'impegno “per sempre”, in un quadro largamente diffuso di “cultura del provvisorio”, dall'al- trasipuntaaunamaggioreautenti- citànellerelazioniinterpersonalie siriscontrafraigiovanidiognipar- te della terra un diffuso desiderio di famiglia. Viene anche eviden- ziata la richiesta rivolta alla Chiesa di offrire “spazi di accompagna- mento e di assistenza su questioni connesse alla crescita dell'amore, al superamento dei conflitti e all'educazione dei figli” (n. 38). Si richiamano i condizionamenti og- gettivi che gravano su tante fami- glie, quali la mancanza o le esigen- ze del lavoro, i problemi abitativi, i fenomeni migratori, i bisogni degli anziani e delle persone disabili, le difficoltà connesse alla miseria, materiale e morale: nei confronti delle persone che si trovano in queste situazioni, “la Chiesa deve avere una cura speciale per com- prendere, consolare, integrare, evitando di imporre loro una serie dinormecomesefosserodellepie- tre, ottenendo con ciò l'effetto di farle sentire giudicate e abbando- nate proprio da quella Madre che è chiamata a portare loro la miseri- cordia di Dio” (n. 49). In particola- re, Francesco rivendica il ruolo e la dignità della donna, spesso svalu- tati o calpestati e che risultano in- vece fondamentali per la vita della famiglia e della società, e si pro- nuncia con attenzione sulle teorie cosiddette del “gender”: “Non si deve ignorare che sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distin- guere, ma non separare” (n. 56).
Il capitolo dedicato ad indicare “alcune prospettive pastorali” esa- mina le principali sfide che si pon- gono oggi alla pastorale della Chie- sa in questo ambito: il compito di fondo è espresso nella formula “an- nunciare il Vangelo della famiglia oggi”. Primo soggetto di un tale im- pegno è la stessa famiglia cristiana, chiamata ad agire in comunione con tutti gli altri soggetti pastorali, dallacomunitàparrocchialealleag- gregazioni ecclesiali, dal seminario (nn.200ss)airesponsabilidellapre- parazione al matrimonio (nn. 205ss), a chi si dedica ad accompa- gnare i primi anni della vita matri- moniale (nn. 217ss). L'atteggiamen- to richiesto ai pastori nei confronti delle famiglie in crisi o di chi ha spe- rimentato il fallimento del proprio legame nuziale è indicato in quello dell'accoglienza, dell'accompa- gnamento e dell'integrazione: “Ai divorziati che vivono una nuova unione, èimportante farsentireche sonopartedellaChiesa,chenonso- no scomunicati e non sono trattati come tali, perché formano sempre la comunione ecclesiale. Queste si- tuazioni esigono un attento discer- nimentoeunaccompagnamentodi grande rispetto, evitando ogni lin- guaggio e atteggiamento che li fac- cia sentire discriminati e promo- vendolaloropartecipazioneallavi- ta della comunità” (n. 243). La Chie- sa “deve accompagnare con attenzione e premura i suoi figli più fragili, segnati dall'amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e spe- ranza, come la luce del faro di un porto o di una fiaccola portata in mezzo alla gente per illuminare co- loro che hanno smarrito la rotta o si trovano in mezzo alla tempesta. Non dimentichiamo che spesso il lavoro della Chiesa assomiglia a quello di unos pedale da campo”(n. 291). In riferimento alle convivenze e alle unioni di fatto l'Esortazione presenta la scelta fra una logica di emarginazione e quella dell'inte- grazione, l'unica che sia conforme alla misericordia rivelata in Cristo (n.296):“Sit ratta di integrare tutti, si deve aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla comunità ecclesiale, perché si senta oggetto di una misericordia imme- ritata, incondizionata e gratuita. Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vang el o!”(n.297).L' ac-coglienza, l' accompagnamento e il discernimento in vista dell'adegua- ta integrazione di ciascuno nella vi- ta della comunità ecclesiale sono lo stile pastorale che l'Esortazione chiede a tuttala Chi es a(nn .298300). Infine, è significativo osservare come il linguaggio usato da papa Francesco sia sempre concreto e colloquiale, e sappia essere non di meno anche evocativo e poetico, come si addice alle parole dette per descrivere e illuminare l'amore: colpiscono in tal senso le citazioni letterarie, come quelle di J orge Luis Borg es( aln .8:“ogni casa è un candelabro”) e di Mario Benedetti( aln. 181). I versi citati di questo poeta uruguaiano sono un inno alla bellezzaed insieme alla quotidianità di ogni vero amore: “Tus manos son mi caricia / mis acordes cotidianos /t equi ero porquetusmanos/t ra bajanporlajus tic ia//sit equi ero es porqu es os/miam or micómp li cey t odo/ yen la callec odo ac odo/ somosmuchomásqu ed os ”-“Le tue mani sono lamia carezza/ i miei accordi quotidiani/ ti amo perché le tue mani / si adoperano per la giustizia. // Se ti amo è perché sei / il mio amore lamia complice e tutto/ e per la strada fianco a fianco / siamo molto più di due” (“Te quiero”, in Poemas de otros, Buenos Aires 1993, 316).
«OSPEDALE DA CAMPO» L’atteggiamento richiesto nei confronti degli schemi familiari in crisi è quello dell’accoglienza e dell’integrazione