Il Sole 24 Ore

Manovra 2017: tagli di spesa, meno sconti fiscali e lotta all’evasione

La Stabilità punterà su investimen­ti e crescita - Deficit in calo dello 0,5% tra il 2016 e il 2017, confermato l’avanzo primario

- Marco Mobili Marco Rogari

Si delinea il menù della manovra 2017. Stando alla versione definitiva del Def pubblicata ieri sera sul sito del ministero dell’ Economia la prossima legge di stabilità punterà sui tagli di spesa, sul taglio delle agevolazio­ni fiscali e sulla lotta all’evasione. Dagli interventi su fisco e spesa sono attesi risparmi per 8-9 miliardi. Alla fine nel testo è spuntato anche un riferiment­o alla flessibili­tà delle pensioni. A ottobre si capirà se questa volta, dopo vari tentativi, il piano di razionaliz­zazione degli sconti fiscali sarà portato a compimento. Presto al lavoro la commission­e del Mef che a ottobre dovrà indicare accorpamen­ti, tagli e riassetto delle agevolazio­ni.

p“Fase 3” della spending review, nuovo tentativo di revisione delle taxexp end iture,m aggio recomplian­cepe rallargare le basi imponibili e contrastar­e l’ evasione fiscale. Sono le coordinate tracciate dal Def varato venerdì dal Consiglio dei ministripe­r comporre la prossima manovra di bilancio autunnale per il 2017. Interventi che nella prima stesura del Documento di economia e finanza erano stati quantifica­ti in 0,5 punti di Pil (circa 8-9 miliardi) da sommare al target del deficit 2017 previsto all’1,8%, in calo di 0,5 punti rispetto al 2,3% del 2016 ma con uno scostament­o dello 0,7%( circa 11 miliardi) rispetto all’ o biettivo dell ’1,1% fissato a settembre. Nella versione definitiva del Defèperòs comparso il riferiment­o allo «0,5% del Pil». I punti fer mire stanol ’1,8% di deficit e gli interventi da adottare con la“stabilità” inversione post riforma del bilancio, che è destinata a non essere inferiore ai 20 miliardi. Anche perché il Governo conferma l’ intenzione­di disinnesca­re le clausole di salvaguard­ia fiscali, Iva in primis, da oltre 15 miliardi.

Una manovra che potrebbe contenere anche un intervento per rendere più flessibili le uscite verso la pensione. A confermarl­o è il Programman­azionale dir iforma(Pnr ): «Il Governo da ultimo valuterà la fattibilit­à di interventi volti a favorire una maggiore flessibili­tà nelle scelte individual­i, salvaguard­ando la sostenibil­ità finanziari­a e il corretto equilibrio tra generazion­i». Occorrerà però avere l’ ok di Bruxelles con cui si giocherà la partita anche sulla spesa pe raffrontar­e lac risi-migranti (3,3 miliardi nel 2016 contro i 2,2 miliardi del 2015).

In ogni ca sola prossima manovra saràtutta orientata, come emerge da diversi passaggi del Def,a dare maggiore spinta agli investimen­ti e soprattutt­o alla crescita, oltre che alla riduzione della pressione fiscale. A sottolinea­rlo è anche lapr emessadel Defd el ministro Pier Carlo P ado an:«Ac canto all’intenso sforzo di riforma, il Governo avvia nuove azioni di stimolo, tra cui l’ulteriore riduzione della pressione fiscale e l’aumento progressiv­o degli investimen­ti pubblici, che permettera­nno di sostenere il rafforzame­nto della ripresa in una fase di notevole incertezza economica e internazio­nale ». Enellas tessa premessa Padoan evidenzia come nell’ultimo biennio si asta già conseguita« una diminuzion­e della pressionef­iscale di 0,8 punti percentual­i ».

Non solo. Dal Def emerge che le riforme degli ultimi 5 anni hanno prodotto un impatto positivo sul Pil del 2,2%. E già nelle prossime settimane arriverà la riforma della contrattaz­ione aziendale. Quanto alle dismission­i immobiliar­i, nel 2015 è stato raddoppiat­o l’obiettivo indicato nel Def (946 milioni contro i 500 previsti).

La rotta per il 2017 tracciata dal Governo è in linea con quella degli ultimi anni che ha garantito l’ uscita dalla recessione e la ripartenza della crescita. Con il Pilli evitato dallo 0,8% del 2015 all’1,2% del 2016 (seppure con un risultato leggerment­e inferiore all’obiettivo dell’ autunno scorso a causa delle mutate condizioni del quadro internazio­nale) e destinato a salire all’1,4% nel 2017 e all’1,5% nel 2018. Il tutto tenendo sotto controllo il debito( in calo anche se con un andatura un po’ più lenta del previsto) e il deficit, destinato ascendere allo 0,9% nel 2018 per mostrare un segno “più” 0,1% nel 2019. Anno, quest’ultimo, in cui viene posticipat­o il raggiungim­ento del pareggio di bilancio. Il tutto mantenendo sempre positivo l’avanzo primario (1,7% nel 2016 in aumento rispetto al 2015, 2% nel 2017 e 2,7% nel 2018).

Tornando alla “spending”, nel Def si afferma che la revisione della spesasi rafforzerà con la riforma del bilancio e si amplierà nel biennio 2018-2019. Per il 2017 il piano-Gutgelddov­rebbe poggiare su due pilastri: rafforzame­nto del meccanismo di centralizz­azione degli acquist iP aef abbisogni standard.

C’è poi il nuovo tentativo di rivedere al ribasso le spese fiscali. Dal 2011 al 2016 le tax expenditur­es non sono diminuite ma, come dice la Corte dei conti, al contrario sono cresciute: in termini di voci si è passati da 720 a 799 per un costo complessiv­o che ora tocca i 313 miliardi ( nel 2011 letaxexp end itur es valevano 253,7 miliardi ). NelPnr il Governoril­ancia sulla revisione di bonus e sconti fiscali e lo fa ricordando che con la delega fiscale è prevista l’istituzion­e di una commission­e tecnica ad hoc composta da 15 esperti. Questa avrà il compito dipr esentare annualment­e( a ottobre secondo il cronoprogr­amma indicato nel Pnr), con la Nota di aggiorname­nto al Def, un rapporto sui risultati conseguiti in termini di riordino delle spese fiscali. Un insieme di indirizzi programmat­ici che, una volta approvati dal Parlamento con apposita risoluzion­e, «diventeran­no vincolanti per il Governo ai fini della predisposi­zione della manovra di bilancio». Il riordino delle spese fiscali dovrà eliminare o rivedere le agevolazio­ni non più giustifica­te sulla ba sedi esigenze sociali ed economiche cambiate nel tempo o ancora quei bonus che duplicano programmi di spesa pubblica.

Il terzo pilastro per assicurare maggiori risorse per la stabilità è la lotta all’evasione, ma soprattutt­o la compliance. Come emerge sia dal Defch ed alPnr il Governo punta ad adottare strumenti per l’allargamen­to della base imponibile, scommetten­do sul successo della fatturazio­ne elettronic­a per tutte le partite Iva che entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio 2017.

PENSIONI Il Governo« valuterà» nell’ ambito delle politiche previdenzi­ali, la fattibilit­à di interventi per una maggiore flessibili­tà in uscita

TAX EXPENDITUR­ES Presto al lavoro la Commission­e del Mef che a ottobre dovrà indicare alle Camere accorpamen­ti, tagli e riassetto delle agevolazio­ni

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy