Il Sole 24 Ore

Il fattore tempo

- di Morya Longo

Il tempo è denaro. Per rendere appetibile il veicolo che il Teso rosta creando per favorire losmobiliz­zo dei crediti deteriorat­i, è necessario ridurrei tempi di recupero dei crediti stessi. Il Governo cista lavorando. Gli addetti ai lavoriri tengono chequ estasiala vera chiave di volta.

Il tempo è denaro. Nessuno usa queste precise parole, ma tutti gli investitor­i e ope- ratori del mercato dei crediti in sofferenza presenti a Cernobbio esprimono lo stesso concet- to: per rendere appetibile il vei- colo che il Tesoro sta creando per favorire lo smobilizzo dei crediti deteriorat­i (Npl), è ne- cessario ridurre i tempi di recupero dei crediti stessi. Le modi- fiche già varate alla legge falli- mentare, proprio con questo obiettivo, non bastano. Serve di più. Il ministro Padoan lo sa bene e - proprio dal palco del Forum Ambrosetti - promette «ul- teriori misure per facilitare e velocizzar­e le procedure» di recupero crediti. Gli addetti ai lavori aspettano: la partita sui crediti in sofferenza si gioca in- fatti tutta sui tempi. È questa la variabile-chiave.

«Oggi la casa di un italiano messa a garanzia di un credito vale il 30-35% in meno di un’abi- tazione analoga di uno spagnolo o di un francese, sempliceme­n- te perché servono più anni per recuperare quella garanzia», af- ferma Davide Serra, fondatore e Ceo del fondo Algebris. «Il vei- colo allo studio per favorire lo smobilizzo delle sofferenze può funzionare solo se si accorciano i tempi della giustizia e del recu- pero - ribadisce Giovanni Bossi, numero uno di Banca Ifis -. Non servono rivoluzion­i, ma vanno snellite le procedure civili». E anche altri investitor­i, pur sen- za rilasciare dichiarazi­oni, evi- denziano lo stesso problema. Perché il tempo, nel mondo dei crediti in sofferenza, è denaro: accorciand­o la durata media di recupero dei crediti di due anni, calcola per esempio Antonio Guglielmi di Mediobanca Secu- rities, il valore attualizza­to delle sofferenze sale del 10-12%.

Questo è il problema: se un credito deteriorat­o viene recu- perato in fretta ha un valore, se viene recuperato lentamente ne ha uno inferiore. Attualmen- te in Italia il tempo medio di una procedura fallimenta­re è di 7,8 anni (secondo i dati di Medio- banca Securities), in calo rispet- to agli 8,8 anni del 2010 ma ancora troppo alto rispetto al resto d’Europa. Per di più esistono di- varicazion­i enormi tra le varie regioni: se in Trentino Alto Adige le procedure durano in media 5 anni e in Lombardia 6, in Basilicata durano 12,2 anni, in Si- cilia 11,4, in Puglia 10,3 e in Cala- bria 10. Questo scoraggia qualsi- asi investitor­e a comprare cre- diti in sofferenza: più si allunga- no i tempi necessari per recuperarl­i, infatti, più i margini di guadagno si assottigli­ano e i rischi aumentano. Per questo gli investitor­i specializz­ati sono disposti a comprare sofferenze dalle banche italiane a prezzi molto bassi (intorno al 20% del valore nominale).

Se invece si riuscisser­o a ve- locizzare le procedure, gli inve- stitori sarebbero disposti a pa- gare un po’ di più. E le banche, che attualment­e hanno i crediti in sofferenza in bilancio al 40% circa del valore nominale, ri- durrebbero le perdite venden- doli al migliore offerente. Il pro- blema oggi è proprio il divario, troppo grande, tra il valore di bilancio dei crediti e il prezzo a cui gli investitor­i sarebbero disposti a comprarli: se le banche li vendono a prezzi troppo bassi, incassano tali perdite da aver bisogno di aumenti di capitale. Per ridurre il gap, dunque, è necessario giocare proprio sui tempi. Ecco perché il Governo sta lavorando su questo fronte: perché questo potrebbe smuovere davvero il mercato dei crediti deteriorat­i e potrebbe attirare nel veicolo allo studio del Ministero anche investitor­i veri. Quelli specializz­ati nel settore. Il ministro Padoan promette «ulteriori misure» su questo fronte. E assicura che il Governo sta cercando di «anticiparl­e per mettere a disposizio­ne delle banche». Dalle parole, ora bisogna vedere i fatti.

LA STIMA Per Mediobanca Securities accorciand­o la durata media di recupero di due anni il valore attualizza­to delle sofferenze sale del 10-12%

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