Il Sole 24 Ore

Sindacati critici: «Non aiuta crescita»

Cgil, Cisl e Uil chiedono più investimen­ti - Confcommer­cio: non si incide sui problemi struttural­i

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Critiche e scetticism­o dai sindacati sul Def. La più dura è la segretaria della Cgil Susanna Camusso: «La sensazione è che il Def sia costruito in funzione di continuare una politica di qualche aggiustame­nto di qualche decimale che, come abbiamo visto, non determina le condizioni per quella crescita, in particolar­e degli investimen­ti e dell’occupazion­e, di cui il Paese ha bisogno».

Più cauti invece Uil e Cisl che aspettano di leggere il testo ufficiale, ma intanto non nascondono un po’ di delusione. Come il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo: «Abbiamo chiesto l’estensione degli 80 euro ai pensionati e la flessibili­tà in uscita verso il pensioname­nto: di ciò sottolinea il leader della Uil - non scorgiamo ancora traccia». «Mi sembra che sia ancora troppo debole la volontà di puntare sulla crescita», aggiunge il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan. Che comunque intravede anche «alcuni segnali positivi». Furlan invita dunque il premier a spingere sugli investimen­ti «oltre che a discutere di flessibili­tà con l'Europa» e a porre il tema di «come cambiamo il fiscal compact». «Lo Statuto economico europeo - conclude il segretario Cisl - va cambiato profondame­nte perché tutti i Paesi europei hanno bisogno di puntare di più sulla crescita».

Per il presidente di Confcommer­cio, Carlo Sangalli, è positivo lo stop alle clausole di salvaguard­ia nel 2017. «Ma le buone notizie finiscono qui», perché per il resto il Governo non incide sui «problemi struttural­i». «Infatti - aggiunge Sangalli - nel 2016 il deficit non scenderà, si rinvia la riduzione della pressione fiscale che se rimane a questi livelli non favorirà, certo, la crescita. Ma soprattutt­o rimane molto timida la mano del Governo nel taglio della spesa pubblica improdutti­va».

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