Renzi a Napoli: 1 miliardo per la cultura ma basta parlar male dell’Italia
«Le istituzioni non hanno paura di chi tira sassi o sa solo urlare»:tre giorni dopo le proteste durante la sua visita a Bagnoli, Matteo Renzi torna a Napoli e a sorpresa, prima di raggiungere il museo ferroviario di Pietrarsa dove si tenevano gli stati generali del turismo,fa una tappa al parco e al museo di Capodimonte intrattenendosi con i visitatori, rispondendo alle loro domande e accogliendo le richieste di selfie.
Una scelta non solo per rispondere agli attacchi dei giorni scorsi ma soprattutto per sottolineare l’attenzione del governo al patrimonio culturale italiano da sempre asset determinante per l’industria del turismo. Lo conferma la decisione dell’esecutivo - annunciata da Renzi durante il suo intervento agli stati generali - di mettere a disposizione dei beni culturali 1 miliardo di euro. «La bellezza c’è ma bisogna raccontarla. Solo così si vince la scommessa sul turismo, su cui «si gioca la partita della cultura politica e dell'orgoglio nazionale». Il premier invita a finirla «con il coro di lamentele che dice che in Italia non va bene niente». Serve, «se non uno storytelling, una strategia di comunicazione sul turismo che faccia tornare gli italiani ad avere l'orgoglio di far parte di questo Paese».
Con il premier anche il ministro per il Turismo e i Beni culturali, Dario Franceschini, che ha
SU FACEBOOK Dopo la contestazione dei giorni scorsi il premier scrive: «Le istituzioni non hanno paura di chi tira sassi o sa solo urlare»
annunciato che si sta lavorando per organizzare« un sistema che si chiamerà musei italiani. Nel corso dei lavori è stato ricordato che le entrate turistiche rappresentano il 7,2% del totale dell’export italiano, dato che vede l’Italia in linea con Paesi come la Francia e il Regno Unito. Grazie al turismo internazionale in arrivo, la bilancia turistica chiude il 2015 in attivo per l’Italia con un surplus di 13,7 miliardi di euro, dietro la sola Spagna che ha realizzato un avanzo di 34 miliardi.