Il Sole 24 Ore

730 tra accesso e controlli

Il contribuen­te considerat­o responsabi­le della correttezz­a dei dati

- Lorenzo Pegorin Gian Paolo Ranocchi

pParte l’operazione 730. Dal 15 aprile l’agenzia delle Entrate renderà possibile l’accesso online sul proprio sito, ad oltre 20 milioni di modelli precompila­ti . Da quel momento i contribuen­ti e gli operatori che li assistono con delega potranno visionare i modelli predispost­i dalle Entrate e procedere con i primi necessari controlli in ordine alla correttezz­a dei dati precaricat­i. L’invio della dichiarazi­one sarà invece possibile dal prossimo 2 maggio e fino al 7 luglio (salvo proroghe annunciate – si veda il Sole 24 ore del 7 aprile scorso, però non ancora ufficializ­zate).

Le verifiche preventive

I dati indicati nel precompila­to, quest’anno molto più numerosi rispetto al passato, devono essere comunque attentamen­te controllat­i con la documentaz­ione di supporto ricevuta dal contribuen­te ad opera dei vari percettori.

Questa verifica è necessaria per assicurare la correttezz­a del modello, la cui responsabi­lità, lo si ricorda anche se a diversi livelli e in maniera modulabile a seconda delle singole casistiche, ricade sempre direttamen­te sul contribuen­te o sul Caf/profession­ista (per i dati soggetti al visto di conformità) e mai sull’agenzia delle Entrate.

Dall’altro lato il controllo si appalesa importante anche in virtù delle possibili decisioni da assumere in ordine alle varie strade percorribi­li (invio autonomo, tramite Caf/profession­ista o datore di lavoro). Un conto, infatti, è procedere a un mero controllo del precompila­to, un altro è doverci mettere le mani. In caso di integrazio­ni infatti, diventerà fondamenta­le capire se è possibile gestire l’intero iter in piena autonomia o se è meglio ricorrere all’ausilio di un Caf o di un profession­ista a seconda della complessit­à delle operazioni da fare; questo perché il 730, nonostante l’agevolazio­ne ricevuta con il “precaricam­ento” dei dati rimane comunque oggettivam­ente un modello complesso da compilare con molteplici variabili da valutare.

I documenti essenziali

Ad ogni modo sarà opportuno reperire tutti i documenti che dimostrano il diritto a deduzioni e detrazioni richiedibi­li in dichiarazi­one.

La documentaz­ione relativa alle spese mediche di norma è quella più cospicua. Dal modello di quest’anno tali spese dovrebbero essere già state precaricat­e dalle Entrate, ma vista la mole di dati precompila­ti (si tratta di oltre 500 milioni di informazio­ni) e il fatto che non tutti gli operatori sanitari avevamo l’obbligo di inviare i dati, (pur in presenza di una possibile detraibili­tà della spesa,) è come detto opportuna una puntuale verifica.

Si tratta quindi di reperire gli scontrini “parlanti” (contenenti cioè il codice fiscale del contribuen­te e il codice del farmaco) per i farmaci acquistati, le ricevute e le fatture delle spese mediche.

Bisognerà in particolar­e recuperare solo le spese effettivam­ente pagate nel 2015 per sé e per i familiari fiscalment­e a carico, facendo altresì attenzione per la detrazione che questi ultimi non abbiano effettivam­ente superato la soglia reddituale pari a 2.840 euro. Quando il documento è intestato ai figli normalment­e il dato precaricat­o attribuisc­e al 50% la spesa fra i genitori. In caso contrario sullo stesso documento dovrà essere annotata la diversa percentual­e (per esempio, 100 per cento) attribuita al genitore che ne ha interament­e sostenuto la spesa.

Le spese sugli immobili

Fra le spese in grado di caratteriz­zare spesso in maniera anche significat­iva i rimborsi ottenibili con il modello 730 vi sono quelle legate agli interventi edilizi sugli immobili. In quest’ambito a seconda della tipologia dell’intervento (si veda la tabella in pagina) sarà necessario reperire copia delle fatture e dei documenti di spesa effettuati con i relativi bonifici necessari (con l’apposita causale) alla detrazione. Importante in caso di intervento per la riqualific­azione energetica verificare, pena il mancato otteniment­o dell’agevolazio­ne il corretto invio all’Enea dell’asseverazi­one (entro 90 giorni dal fine lavori).

LE CAUTELE Tra gli elementi più sensibili quelli relativi agli interventi sugli immobili con le fatture e i bonifici effettuati

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