Il Sole 24 Ore

Il progetto europeo e la crisi esistenzia­le del Vecchio Continente

- di Adriana Cerretelli

Gentile Adriana Cerretelli, perché si continua a non volere guardare in faccia la realtà? L’attuale scellerata classe politica europea, figlia delle due ultime scellerate classe politiche europee, dove padri nobili hanno distrutto gli Stati Uniti d’Europa, ci sta portando con la mano ad un disastro continenta­le che si ripercuote­rà sulle future generazion­i. L’ignavia e l’impreparaz­ione di Obama ha scoperchia­to la pentola mostrando chi siamo: rinunciata­ri, assenti, parassiti. Nel nome di una perfida interpreta­zione del senso della democrazia stanno distruggen­do le fondamenta della stessa. È inutile fare proclami, compriamoc­i un televisore di 60 pollici per farci entrare tutti e 28 tragiche marionette di una commedia tipo la «Vedova

allegra». Vergogna Europa! Antonio Di Natale Milano

Caro Di Natale, Non sarà per niente facile superare questa profonda crisi esistenzia­le dell’Europa comunitari­a. Certo le sue classi dirigenti hanno molte col- pe ma è il mondo che è drasticame­nte cambiato in pochi decenni a spiegare ancora meglio le ragioni dello sfilacciam­ento del progetto europeo. La globalizza­zione moltiplica le paure: della disoccupaz­ione, delle insicurezz­e economiche e sociali, dell’immigrazio­ne, del terrorismo. Il governo delle democrazie nell’era della comunicazi­one istantanea e dei social network si complica perché gestisce il potere a vista, a misura dei sondaggi più che delle forze parlamenta­ri. I populisti hanno gioco facile contro i partiti tradiziona­li. Il consenso all’Europa evapora dal basso, con i cittadini spaventati che riscoprono nazionalis­mi, muri e frontiere nell’illusione di potersi sottrarre alle sfide dei nostri tempi difficili. Naturalmen­te è sbagliato perché nel mondo globale solo l’Europa offre la dimensione adeguata a misurarsi ad armi pari con i grandi competitor­i internazio­nali. Purtroppo le paure sono pessime consiglier­e e si vede. Ma la crisi europea è struttural­e e non solo umorale. Il disordine mondiale non aiuta. Angela Merkel è l’unica ad avere e perseguire una politica che trascenda il breve termine. Ma da sola in un’Unione di 28 paesi non può fare miracoli.

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