Italia-Germania, dialogo sui migranti
Dopo il no di Merkel sugli eurobond, incontro tra i ministri dell’Interno
Se non fosse per gli eurobond, l’intesa tra Italia e Germania sull’immigrazione di massima c’è. Così è emerso ieri dal lungo incontro al Viminale tra il ministro Angelino Alfano e il collega tedesco, Karl Ernst Thomas de Maizière. Riunione in programma da giorni ma svoltasi all’indomani del no di Angela Merkel agli eurobond previsti dal «Migration Compact»: il documento presentato a Bruxelles dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Al Viminale la questione eurobond non poteva che essere risolta in un sol modo: accantonandola. È una vicenda - hanno concordato Alfano e de Maizière - dove sono coinvolti in prima persona i ministri economici e i capi di governo dei rispettivi Paesi. La delegazione italiana era presente al massimo livello: oltre al ministro Alfano, i prefetti Luciana Lamorgese, capo di gabinetto; Alessandro Pansa, numero uno del dipartimento Ps; Mauro Morcone, capo dipartimento Libertà civili.
Se pure è rimasta in sospeso l’idea di un finanziamento di debito comunitario destinato a sostenere le spese dei singoli Stati per fronteggiare l’immigrazione, i due ministri hanno concordato e ribadito il principio di un impegno generale dell’Unione per gli accordi di riammissione. Le intese, cioè, tra le nazioni da cui ha origine l’immigrazione e non più l’Italia o un altro stato europeo, ma - si auspica - Bruxelles. L’obiettivo è di riportare in patria, anche attraverso incentivi, gli immigrati cosiddetti economici, una volta chiamati clandestini, in definitiva coloro che non hanno i titoli per il riconoscimento dello status di rifugiato o comunque di una protezione internazionale. Nell’incontro al Viminale è poi emersa una sostanziale valutazione comune sull’emergenza in Libia: la stabilizzazione del governo e del territorio resta oggi condizione indispensabile per normalizzare il terreno di massimo afflusso dall’Africa delle rotte immigratorie. In una nota dell’Interno, poi, si sottolinea come a proposito della «proposta della Commissione sul superamento del Regolamento di Dublino, presentata il 6 aprile scorso, il ministro dell’Interno de Maizière ha sottolineato che essa va nella direzione giusta e che occorrono - dice il comunicato - procedure di asilo e basi giuridiche comuni, mentre vanno uniformati il tasso di protezione e il livello di prestazioni per i richiedenti asilo».
Ma il dialogo Roma-Berlino non si è svolto soltanto a Roma. Tra lunedì e ieri, infatti, nella capitale della Germania il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, insieme a Laura Garavini (Pd), ha visto il ministro tedesco degli Affari speciali, Peter Altmaier, e il sottosegretario all’Interno Ole Schröder. Le valutazioni nel confronto italo-tedesco sull’immigrazione sono state analoghe, in piena attenzione reciproca, e Manzione, in particolare, ha svolto un approfondimento sui capisaldi di una nuova legge sull’integrazione ora in definizione proprio a Berlino. Resta comunque di piena attualità l’emergenza sbarchi sulle coste italiane. «La radice del problema - ha sottolineato Alfano - è la Libia e venerdì incontrerò il ministro dell’Interno del paese nordafricano per lavorare insieme in modo che ci siano controlli alla frontiera. La collaborazione con loro potrebbe essere un punto di svolta fondamentale».
DIVERGENZA CONGELATA Nel vertice accantonato il tema del finanziamento con debito comunitario delle spese per fronteggiare l’emergenza immigrazione