Verso l’accordo con i creditori
A giugno i commissari dell' amministrazione straordinaria dell' I lv acont anodi chiudere le posizioni dei primi 11.337 creditori sui complessivi 17.462 che hanno fatto domanda di ammissione allo stato passivo della società. Le oltre 11mila posizioni riguardano i dipendenti dell'Ilva e sono relative a ferie arretrate, trattamento di fine rapporto, permessi e altre voci maturate prima che l'azienda finisse in amministrazione straordinaria in base alla legge Marzano (gennaio 2015).
Prima dell'estate, quindi, i dipendenti che hanno fatto domanda, acquisiranno definitivamenteil riconoscimento del loro credito ma non potranno incassarlo in quanto occorrerà che il giudice delegato emetta il provvedimento di esecutività dello stato passivo. Il che avverrà presumibilmente entro fine anno: questi, almeno, i tempi che commissari dell'Ilva e Magistratura si sono dati. Chiuso il capitolo dipendenti, all' amministrazione straordinaria toccherà affrontare gli altri creditori dell'azienda: banche, fornitori, imprese. Un'istruttoria che dovrebbe richiedere alcuni mesi e concludersi prima della fine dell'anno. E in vista dell'esame delle altre posizioni, Confindustria Taranto sta verificando la possibilità di trasformare i crediti in equity e partecipare al capitale della nuova Il va. Spiega Vincenzo Cesareo, presidente di Confindustria Taranto: «La praticabilità del percorso è prevista dalla legge Marzano. Quello che noi vorremmo fare è una società consortile che, accanto all'indotto di Taranto, metta insieme anche aziende di Genova, Milano e Brescia, tutte fornitrici di Ilva. Allo stato, ci sono una sessantina di adesioni. Visto che non è possibile prevedere quando potremmo incassare i nostri crediti, proviamo almeno a convertirli in equity - aggiunge Cesareo -. In questo modo contribuiremmo a rafforzare la società senza chiedere alcun posto nel cda».
«È vero che la legge Marzano prevede un'operazione del genere - spiegano fonti vicine all'azienda - ma nel caso dell'indotto parliamo allo stato di crediti dichiarati e non ancora accertati. Risulterebbe più facile se fosse l'amministrazione straordinaria a condurre il risanamento della società, invece qui parliamo di cessione in fitto a terzi. C'è poi l'aspetto tempi: entro fine giugno il nuovo gestore dell'Ilva dovrà essere individuato per legge, anche se il processo di trasferimento si compirà successivamente, e a quella data l'accertamento delle posizioni creditorie delle imprese sarà ancora in corso. La questione si potrebbe approfondire, ma in una seconda fase e non certo nel tempo che ci separa da giugno». Fermo restando che un'eventuale conversione dei crediti ha bisogno del via libera del giudice delegato ma anche del consenso di chi prenderà in carico l'Ilva.
LIQUIDAZIONE A FINE ANNO Per procedere con i pagamenti è necessario che il giudice emetta il provvedimento di esecutività dello stato passivo