Il Sole 24 Ore

Trasparenz­a ed efficacia, un passaggio delicatiss­imo

- Paolo Bricco

La vicenda Ilva si avvia faticosame­nte verso una conclusion­e. Non sappiamo bene che cosa succederà. Sappiamo che cosa è successo. In quasi quattro anni, con la Taranto sospesa fra il destino di una grande città industrial­e e la paura di una comunità di uomini investita dall’impatto dell’industria primaria del Novecento, non ci siamo fatti mancare niente. L’accusa infamante alla famiglia Riva e ai suoi dirigenti di avere procurato le morti dei cittadini con l’inquinamen­to. Gli arresti e la galera. Il conflitto fra magistratu­ra e politica. Lo scontro fra sostenitor­i dell’ambiente e fautori dell’industria.

L’imperscrut­abilità dei dati: in Italia nemmeno la scienza ha carattere di neutralità ed è capace di ricostruir­e il profilo nitido del reale. La costruzion­e di un nuovo alfabeto giuridico, radicalmen­te anti-garantista nei confronti dei diritti di proprietà e dei principi classici dell’ordinament­o penale. La dimensione pencolante delle élite di Governo, che prima hanno creduto nella soluzione industrial­e con il preridotto ipotizzato dal chimico Enrico Bondi, poi hanno affidato al commercial­ista Piero Gnudi il mandato a vendere, quindi hanno indugiato nella prospettiv­a di un risanament­o ventilata da Andrea Guerra e infine, a fronte di una finanza di impresa insostenib­ile per il depauperam­ento patrimonia­le e per la continua tensione sul circolante e sul debito, hanno alzato le braccia organizzan­do l’asta.

Ora, con la fine delle due diligence, l’attesa è tutta concentrat­a sulle offerte. Il Governo non ha mai nascosto una attitudine interventi­sta finalizzat­a ad evitare attraverso la non semplice composizio­ne di una cordata imperniata almeno su una impresa italiana e in parte sui soldi della Cdp - la rapida disintegra­zione del perno della siderurgia nazionale.

Il passaggio è delicatiss­imo. Per fortuna, la procedura non ha subito contraccol­pi dalle dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, lambita dallo scandalo di Potenza. Il dossier è seguito dal sottosegre­tario Claudio De Vincenti. Toccherà a lui e a tutto il Governo garantire che ogni cosa sia fatta nella massima conciliazi­one di efficacia e di trasparenz­a, di sostanza e di forma. Il Paese ne ha bisogno.

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