Il Sole 24 Ore

Banda ultralarga in una casa su dieci

Dalla Ue in arrivo l’ok per i bandi nelle aree C e D - La Calabria svetta sui 30 Mbps

- Andrea Biondi

Attorno al 42% delle unità immobiliar­i coperte in banda ultralarga, di cui il 10,17% abilitate a un servizio sopra i 100 Mbps. E se si guarda al podio dei territori più cablati, al primo posto c’ è la Calabria (77,87% delle unità immobiliar­i coperte, tutte oltre i 30 Mbps) e al secondo c’è la Campania (66,16% in 30 Mbps e 5,95% a 100 Mbps). La Lombardia e il Lazio hanno invece il primato per la copertura a 100 Megabit per secondo. Questa la mappa della cablatura in Italia, così come è disegnata dai dati Infratel (società in house del Mise) aggiornati a fine 2015. Una mappa da cui emerge che il 39,6% delle unità immobiliar­i è raggiunta dalla banda ultralarga a 30 Mbps ma solo il 10,17% a 100 Mbps, livello considerat­o il benchmarck sul quale fare discussion­i e ragionamen­ti. Al netto delle sovrapposi­zioni( non è corretto fare la somma fra i due dati) lame dian azionale delle unità immobiliar­i raggiunte dalla fibra è attorno al 42 per cento.

È su questa mappa che interverra­nno i bandi perle aree bianche C eD, quelle a fallimento di mercato, in dirittura d’arrivo (il premier Matteo Renzi ha indicato come data il 29 aprile, giorno dell’Internet Day). Su questo versante ieri è arrivata una buona notizia da Bruxelles: tutto starebbe andando per il verso giusto e non dovrebbero esserci ostacoli al placet ai bandi la cui ricaduta sarà la realizzazi­one di una rete in fibra, di proprietà statale, da dare in concession­e ai realizzato­ri.

Dare uno sguardo all’Italia per come è cablata, restituisc­e un’immagine di un’Italia “sottosopra”. Attenzione però. La copertura a 100 Mbps vede penalizzat­e proprio regioni come la Calabria, in testa invece per copertura a 30 Mbps.E indefiniti vale regioni che a 100 Mbps hanno copertura prossima allo zero sono 6. Dall’altra parte, anche a voler vedere il bicchiere mezzo pieno delle coperture a 30 Mbps, qui si parla pur sempre di coperture. L’adozione è ben altra cosa, con poco più di 1,4 milioni di clienti in banda ultralarga in Italia. Questo significa che i territori saranno pure cablati( e quellidel Sud lo sono perché hanno beneficia todi interventi pubblici a incentivo), ma da qui a portare il servizio ai cittadini ce ne passa.

Legge della domanda e dell’ offertae teoria della domanda che genera l’ offerta. Tutto questo si interseca nelle discuss ioniche si stanno facendo in questo periodo, fra programmi di copertura dei privati, nuovi soggetti che si affacciano all’orizzonte (Enel Open Fiber), alleanze a geometria variabile (sul treno Enel sono saliti già Vodafone e Wind assicurand­ola propria clientela)e soggetti come Telecom e Fast web che vogliono far pesare le proprie leadership: la prima nelle coperture (oltre 1.000 comuni coperti) e la seconda nella quota di mercato per clientela sulla banda ultra larga (46% contro il 38% di Telecom Italia, il 15% di Vodafone e l’ 1%diWind, secondo elaborazio­ni su dati degli operatori a fine 2015).

«Itrep assaggi concreti del Pianobanda ultra l agra sono stat il’ approvazio­ne voluta dal premier Renzi della delibera Cipe in agosto per 4,9 miliardi del Fsc (Fondo sviluppo e coesione) di cui 2,2 già sbloccati perle aree bianche, la decisione dell’intervento diretto nelle aree bianche( cluster C eD) e la firma dell’accordo Stato-Regioni l’11 febbraio scorso, una cornice che conferma che si tratta del primo piano davvero nazionale e non più di una somma di piani regionali: tutte le regioni hanno accettato il principio del fabbisogno reale», spiega il sottosegre­tario al Mise Antonello Giacomelli.

Toscana, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Molise, Emilia-Romagna hanno sottoscrit­to l’intesa con il Mise per gli interventi sui territorio (che si sviluppera­nno grazie a fondi destinati alle regioni ma messi a disposizio­ne del piano banda ultralarga) in arrivo con i bandi perle aree C eD. Intanto però lamapp achee m erge dai dati Infrat el evidenzia un territorio in cui c’è ancora tanto da lavorare. Occorre in tal senso tenere presente che l’ultima consultazi­one pubblica (conclusa il 7 dicembre 2015) fissa il livello di copertura in Banda ultralarga previsto al 2018 al 74% delle unità immobiliar­i di cui il 23% con connession­i oltre i 100Mbps (85% del territorio con connession­i oltre i 100Mbps e 100% con connession­i ad almeno 30Mbps è l’obiettivo al 2020).

Una pacca sulla spalla, tutto sommato inattesa, è intanto arrivata dalla Ue: l’Italia risulta essere al momento l’unico Paese che ha recepito la direttiva 61/2014 sulle norme per l’accelerazi­one dei tempi di posa della fibra e delle nuove tecniche di scavo.

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