Il Sole 24 Ore

Rosamosari­o punta a nuovi soci e spinge sull’estero

Maxi ordini dal Medio Oriente

- Chiara Beghelli

Rihanna e Cindy Crawford sono solo le ultime di una lunga lista dice lebsch eh annoindoss­at operi loro servizi fotografic­i la lingerie di Rosamosari­o, brand lanciato nel 2005 da Carlotta Danti, oggi 35enne, che da Milano ha fatto conoscere e apprezzare le sue creazioni in tutto il mondo. In tuta di seta color oro («del distretto di Como», dice) e con pizzi («fatti da Solstiss e Sophie Hallette»), esemplare della nuova collezione“daywear”diRos amos a rio, Carlotta racconta di essere sulla soglia di un’evoluzione: «Produco tutto a Milano, nella mia manifattur­a di 400 mq sui Navigli, dove lavoriamo in otto, e ho iniziato da poco a “delocalizz­are” in Veneto – spiega -. Sto crescendo di circa il 20% anno su anno e ho le carte in regola per arri varea 10-15 milioni nei prossimi cinque anni. Ma sono in cerca di un investitor­e per farlo ».

La lingerie di Rosamosari­o è una collezione couture dal saporevint­a geconp rezzi che partono dai 370 euro dei boxer fino ai 2.550 per una vestaglia da giorno in satin di seta e dettagli in visone americano, cifre che salgono per gli ordini su misura: «Lavoro molto per i matrimoni in Medio Oriente, recentemen­te ho creato 50 pezzi per un valore di circa 120 mila euro, ma anche nel maternityw­ear,perché molte signore vogliono essere elegantiss­ime anche in clinica », spiega. Una nicchia, certo, che ha conquistat­o Harrods, Selfridges, Bergdorf Goodman, Net-a-porter.com, tutti retailer che vendono Rosamosari­o, forte anche del proprio e-com merce :« In Italia non ho ancora distributo­ri, all’estero è più facile trovarne – dice -. Londra è un ambiente ideale per me: da Harrods aprirò in estate un pop up store, da Selfridges stiamo avendo un ottimo riscontro».

Londra ha avuto un ruolo chiave per Carlotta: lì ha frequentat­o un corso di fashion management al London college of fashion, lavorando come “Internatio­nal licenses & marketing manager” per Vivienne Westwood, fino al 2004.« Ho iniziato a produrre Rosa mo sa rio grazie ai soldi prestati dalla mia famiglia – spiega -. Nel 2008 sono stata fra i finalisti di “Who is on Next” a Roma, poi ho iniziato a chiamare direttamen­te i buyer dei department stores per mostrare il mio campionari­o». Sempre nel 2008, sul magazine “W”BruceWe berla fotografa insieme agli altri« nuovi designer più promettent­i», lei fra Gareth Pugh e Jason Wu.

Il curriculum è ricco, ma l’ obiettivo, ora, è diventare davvero grandi :« Punto anche su Milano per far conoscere le mie creazioni:a giugno lancerò lamia prima linea maschile, “Mosario”, una capsule di 10 pezzi, nei giorni della moda uomo».

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Prezioso. Un modello di kimono Rosamosari­o in pizzo e seta

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