Dal 2020 la tv pubblica tutta in alta definizione
Il Piano industriale sarà oggi all’esame del Consiglio di amministrazione, in riunione nel pomeriggio di oggi.
È un passaggio chiave per la nuova azienda pubblica, dopo la riforma della governance, l’inserimento del canone in bolletta e il rinnovo della concessione entro fine ottobre. Sarà il Piano il messaggio che il vertice aziendale lancerà alla politica, alle istituzioni, ai suoi dipendenti e al pubblico. Le parole d’ordine saranno la trasformazione dell’azienda in una media company digitale, in grado di veicolare contenuti su tutte le piattaforme, non solo su quella televisiva e su quella radiofonica. Sul fronte dei canali, il cui numero sarà deciso in sede di rinnovo della concessione - dopo la decisione di togliere la pubblicità da quelle per i bambini e da RaiStoria sin dal primo maggio - ci sarà la riunificazione tra RaiSport1 e RaiSport2 dopo le Olimpiadi di Rio in agosto, che la Rai avrà in esclusiva (sono le ultime, poi le Olimpiadi passeranno a Discovery). Entro il 2020 tutta la catena produttiva dell’azienda, dalle telecamere alla trasmissione, sarà in Full HD.
Nel Piano è prevista anche la specializzazione parziale dei centri produttivi, con quello di Torino che sarà dedicato, tra l’altro, alla fiction per i ragazzi.
Nell’agenda del cda di oggi anche i conti dell’esercizio 2015, che si chiuderà in perdita e alcune nomine nelle società controllate, tra cui la presidenza di RaiWay dopo l’uscita dall’azienda di Camillo Rossotto, già sostituito nel ruolo del direttore finanziario da Raffaele Agrusti che, quindi, potrebbe forse sostituirlo anche alla presidenza di RaiWay.
Sarà un modo per affrontare una questione già al centro di uno scontro tra consiglieri e direttore generale: a chi spettano le nomine nelle consociate, visto che la legge non lo precisa? Al cda o al direttore generale con i poteri dell’amministratore delegato? Al cda è stato già portato un parere di un ufficio legale esterno, che propendeva per dare tale competenza all’amministratore delegato, ma per i consiglieri non si è certo trattato di un parere definitivo. Tanto che ieri il consigliere Arturo Diaconale, designato del centrodestra, attacca: «Stando al Codice civile - sottolinea - le nomine nelle consociate dipendono dal cda della controllante ma secondo l’interpretazione della legge di riforma data dal dg Campo Dall’Orto questo compito spetta all’amministratore delegato e cioè al direttore generale». Secondo Diaconale, o si raggiunge un’intesa nel consiglio di amministrazione o «chiederò all’azionista di riferimento, e cioè al ministero dell’Economia, qual è l’interpretazione più corretta, anche perché ci sono delle responsabilità. Non può essere che se le nomine le fa il direttore generale, la responsabilità è del consiglio di amministrazione».
Sul fronte del canone i bolletta, il viceministro all’Economia, Enrico Morando, getta acqua sul fuoco: «L’allarme è sproporzionato. Ci sono gli spazi per rispettare i tempi previsti. Le osservazioni critiche del Consiglio di Stato al decreto ministeriale sul canone nella bolletta elettrica sono ampiamente compatibili con i tempi fissati».
POLEMICHE SULLE NOMINE Da chiarire se la scelta dei vertici delle consociate di Viale Mazzini spetta al direttore generale o al consiglio di amministrazione