Maxi domanda per il nuovo BTp a 20 anni
Il nuovo BTp a 20 anni è stato emesso per 6,5 miliardi. Il nuovo titolo, che ha scadenza primo settembre 2036, godimento primo marzo 2016, è stato collocato al prezzo di 99,368 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all'emissione del 2,302%. Il regolamento dell'operazione è fissato per il 26 aprile. Boom di domanda: le richieste hanno sfiorato i 19 miliardi.
pBuona la prima. Si è concluso con successo il collocamento del primo BTp con scadenza a 20 anni. Ieri il ministero dell’Economia e delle Finanze ha raccolto 6,5 miliardi di euro con il collocamento della prima tranche del nuovo BTp con scadenza 1 ° settembre 2036. L'operazione ha riscosso molto successo, visto che secondo gli operatori ha ricevuto richieste per circa 19 miliardi di euro, da parte di investitori italiani ed esteri. Con questo nuovo titolo il Tesoro potrà fare un passo in avanti significativo verso l'obiettivo di allungare il debito pubblico medio italiano.
Più nel dettaglio, il bond offre un coupon pari al 2,25%. Ma dato che è stato collocato al prezzo di 99,368, il rendimento lordo all'emissione corrisponde al 2,302%. Il regolamento dell'operazione è fissato per il 26 aprile. Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da cinque lead managers, Barclays, Citigroup , Credit Agricole,, Societe Generale , Unicredit e dai restanti specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.
«Quest’anno nelle linee guida del debito pubblico c’è l'allungamento della vita media del debito approfittando di una situazione di tassi bassi», spiega Pietro Bianculli, responsabile debt syndication Italy di UniCredit -. Il Mef ha visto che c’era interesse da parte degli istituzionali per il 20 anni e ha offerto una scadenza inedita rispetto alle tradizionali di 15 e 30 anni», ha aggiunto Bianculli ricordando che solo la scorsa settimana la Francia ha emesso bond pluriennali con scadenza 20 e 50 anni. Come rileva la Reuters, se mai ce ne fosse l’esigenza, il perfezionamento del deal di ieri dà ulteriormente il polso dell’appetito di rendimento che fa spostare gli investitori sul tratto più lungo della curva, soprattutto nel caso di carta “semi-core” come viene considerata quella italiana. Soltanto a febbraio il ministero dell’Economia ha raccolto 9 miliardi con il BTp a 30 anni assegnato il 2 febbraio al rendimento di 2,758%.