A2A punta al controllo di Acsm-Agam
L’operazione prevede l’acquisto dell’8,25% di Acsm dal Comune di Como e del 9% dal Comune di Monza La maxi-utility pronta a salire al 40% del capitale e a lanciare poi un’offerta mista
Ormai definita la partnership con Linea Group, A2A punta alla maggioranza di Acsm-Agam, la storica società energetica dei territori di Como e Monza di cui già detiene il 23,9%. L’ operazione, oggetto di intense trattative nelle ultime settimane, potrebbe così rappresentare il secondo tassello del progetto “Multiutility dei territori”, la cui filosofia è stata più volte ribadita dal presidente Giovanni Valotti: «attivare alleanze con altri operatori per farli crescere valorizzandone i punti di forza, come un sistema solare con tanti satelliti in cui i più piccoli si ingrandiscono».
La partita su Acsm-Agam, come anticipato da Il Sole 24 Radiocor Plus, è imperniata sull’acquisto dell’8,25% della società dal Comune di Como, oggi titolare del 24,8% del capitale. Il consiglio comunale lariano è chiamato domani a dare l’ok alla cessione, anche se il dibatti tosi annuncia intenso e l’esito della votazione non appare scontato. In caso di semaforo verde da Como, A2A rileverà contemporaneamente anche circa il 9% di Acsm dal Comune di Monza, altro socio forte con il 27,1% e da cui era già stato comprato il 2% a dicembre. Così facendo il gruppoguidato da Luca Valerio Ca merano salirebbe poco sopra il 40% e, come già accennato nei giorni scorsi da RobertoScana gatti, sindacodi Monza e presidente di An ci Lombardia, sarebbe chiamata a lanciare un’ offerta–molto probabilmentemista, si adi acquisto che di scambio (con azioni A2A) – sul flottante di Acsm (circa il 23%), a fronte di una capitalizzazione complessiva della società oggi pari a 121 milioni. L’eventuale offerta non è stata ancora oggetto di discussione del cda di A2A ma è di fatto già scontata da Piazza Affari visto che il titolo Acsm (ieri +0,7% a 1,6 euro) è ai massimi storici e da fine marzo ha recuperato oltre il 15%. Allo stesso tempo, è plausibile che il prezzo dell’offerta stessa ricalchi quanto offerto ad A2A alle due amministrazioni per rilevare le quote. La multiutility lombarda, che ieri ha chiuso in rialzo dello 0,5% a 1,2 euro (ai massimi da gennaio ), si era peraltro già mossa nelle scorse settimane per fare nuova provvista di azioni proprie (che verranno utilizzate anche nella transazione per rilevare il 51% di Linea Group), avviando un nuovo programma di buy back fino all’1,9% del capitale.
Se tutto andrà per il verso giusto, è molto probabile che con i Comuni di Como e Monza verrà definito un nuovo patto di sindacato che tutelerà le amministrazioni sulle decisioni che riguardano gli investimenti sul territorio. «La maggioranza pubblica non è determinate – ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco Scanagatti – Per portare avanti i progetti servono partner industriali e A2A non ha interesse a incorporarci, piuttosto a mantenere la società operativa nei nuovi settori. Puntare solo sul mercato del gas può essere molto rischioso, bisogna avere anche un ruolo sull’efficienza energetica e sulle smart city». Acsm-Agam, che ha chiuso il 2015 con un Ebitda di 40 milioni, un utile di 12 milioni e debiti netti per 121 milioni, è specializzata soprattutto nella vendita di energia elettrica e gas (in cui vanta complessivamente oltre 170 mila clienti ma l’obiettivo è di arrivare a 250 mila nel 2019) e nelle reti, con presenze comunque importanti nel teleriscaldamento e nella filiera ambientale. Tutti settori in cui possono essere sviluppate sinergie significative con A2A.
I PASSAGGI CHIAVE Domani previsto il consiglio comunale lariano chiamato a dare l’ok alla cessione del pacchetto dell’8,25%, anche se l’esito non appare scontato