Carige, la Borsa «riprezza» gli Npl
Il titolo balza del 4,88% - Si guarda a un ruolo di Atlante per i crediti deter iorati
una giornata di Borsa che ha visto crescere i titoli bancari, ieri Carige ha segnato un +4,88%, a 0,742 euro. Un’impennata che, in mattinata, ha portato anche alla sospensione del titolo per eccesso di rialzo.
A favore della banca genovese, secondo fonti finanziarie, gioca il ruolo che il fondo Atlante potrebbe assumere rispetto ai 3,5 miliardi circa di non performing loans (npl) che pesano sull’istituto genovese. Ma anche il fatto che il valore di libro del suo capitale è passato da 0,15 a 0,30, a fronte di una media italiana dello 0,5 e dello 0,8 europea. Carige, peraltro, ha di fronte un paio di tappe importanti: un incontro con la Bce fissato, a quanto risulta, il 27 aprile e il successivo cda, che dovrebbe tenersi venerdì 29. La visita dei vertici della banca alla Vigilanza servirà all’ad Guido Bastianini a chiedere una proroga rispetto alla draft decision con cui Bce ha chiesto all’istituto controllato da Vittorio Malacalza (col 17,58%) di presentare, entro il 31 maggio, un nuovo piano industriale e un progetto che «rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del gruppo».
Una richiesta emersa poco prima dell’assemblea degli azionisti che avrebbe rinnovato il cda dell’istituto, mettendovi alla guida Bastiani, coadiuvato da Giuseppe Tesauro (presidente) e dallo stesso Malacalza (vicepresidente). Sul confronto ovviamente pesa anche la mossa del fondo Usa Apollo, che si è offerto di rilevare i crediti in sofferenza di Carige con circa 700 milioni, pagando gli npl tra il 17 e il 20% del loro valore nominale, e di diventare il socio di maggioranza dell’istituto, con un aumento di capitale riservato di 500 milioni (e altri 50 in opzione agli attuali azionisti).
Un’offerta che piace poco ai soci dell’istituto, i quali, tra l’altro, giudicano troppo bassa l’offerta per gli npl. Non a caso il cda di Carige ha istituito un comitato ristretto, deputato proprio a vagliare la qualità degli npl, molti dei quali sono garantiti da ipoteche.
L’obiettivo dei genovesi, insomma, sarebbe di ottenere, per gli npl, un prezzo più congruo di quello fissato da Apollo, utilizzando le opportunità messe sul piatto dai provvedimenti del governo. Ossia, da un lato il recentissimo fondo Atlante (del quale Carige si è impegnata a sottoscrivere quote per 20 milioni), che è dedicato principalmente alla ricapitalizzazione delle banche ma, della sua dotazione di 4-6 miliardi, può mettere un 30% a disposizione degli npl. Dall’altro la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (gacs) messa sul piatto dal ministero delle Finanze.
Insomma, dicono fonti finanziarie, attraverso la gacs per la tranche senior degli npl (la parte, cioè che ha la priorità nel rimborso) e Atlante per l’equity, si può ottenere una leva che consente di vendere gli npl a un prezzo migliore di quello offerto da Apollo.