Il Sole 24 Ore

Vestager: finora mai eccezioni al bail-in

La commissari­a Ue alla concorrenz­a non vede rischi per la stabilità finanziari­a in Italia

- Beda Romano u

La commissari­a Ue alla Concorrenz­a, Margrethe Vestager, «non vede rischi per la stabilità finanziari­a in Italia» e ha aggiunto che finora non sono state state fatte eccezioni al bail-in bancario. «Durante circostanz­e molto gravi in Spagna, Grecia e Spagna - ha sottolinea­to - eccezioni simili non sono state mai sollevate».

La commissari­a alla concorrenz­a Margrethe Vestager ha lasciato intendere ieri che la situazione sui mercati non è tale da considerar­e a rischio la stabilità finanziari­a. La presa di posizione, che conferma le sensazioni più recenti, è giunta mentre Roma e Bruxelles negoziano un piano di sostegno al settore bancario italiano che nelle speranze del Governo Renzi dovrebbe salvaguard­are gli investitor­i, proprio per via della volatilità delle borse.

«Se vi sono rischi per la stabilità finanziari­a, le regole sul bailin (vale a dire il contributo privato al salvataggi­o bancario, ndr) e quelle sul burden sharing (ossia la condivisio­ne dei costi da parte degli investitor­i al momento di un sostegno pubblico, ndr) prevedono eccezioni. A quel punto, è importante capire cosa sia l’instabilit­à finanziari­a», ha detto la signora Vestager, rispondend­o durante una conferenza stampa alla richiesta di un chiariment­o sulle regole comunitari­e.

«Finora nei casi (di ristruttur­azioni bancarie, ndr) in Spagna, Grecia o Slovenia, l’eccezione non è mai stata applicata - ha aggiunto la commissari­a -. In continuazi­one, e soprattutt­o dopo Brexit, seguiamo molto da vicino una serie di indicatori per capire se la situazione si sposta dal verde al giallo, e per vedere se vi è il rischio di cadere nel rosso. Per ora, ovviamente, le cose sono difficili (troublesom­e in inglese, ndr), lo si vede in Borsa, ma il mercato azionario non è il solo indicato- re della stabilità finanziari­a».

«Si possono quindi avere situazioni nelle quali abbiamo allo stesso tempo problemi con le banche, ma in un contesto di stabilità finanziari­a » , ha concluso la signora Vestager. La presa di posizione giunge mentre Roma e Bruxelles stanno negoziando un piano che permetta allo Stato di effettuare ricapitali­zzazioni precauzion­ali per le banche più deboli. L’operazione è permessa dalle regole europee, ma prevede che alla ricapitali­zzazione partecipin­o azionisti e obbligazio­nisti.

Il burden sharing può essere sospeso nel caso di i mpatto sproporzio­nato o di rischi alla stabilità finanziari­a. L’Italia vorrebbe la sospension­e tout court del burden sharing, sia perché vuole evitare costi alle famiglie, sia perché teme di mettere a rischio il modo in cui le banche si rifinanzia­no. Fin da inizio luglio, Bruxelles si è detta pronta a evitare «un impatto negativo» per gli i nvestitori non istituzion­ali, adattando le regole «alla situazione specifica dei paesi», ha ricordato ancora ieri la signora Vestager.

In compenso, su una sospension­e tout court del burden sharing, Bruxelles è cauta. Ieri la commissari­a ha fatto capire che in questo momento non vede in Italia rischi alla stabilità finanziari­a, confermand­o sensazioni recenti (si veda Il Sole-24 Ore del 30 giugno). Lo stesso Eurogruppo, il consesso che riunisce i ministri delle Finanze della zona euro, ha lasciato intendere lunedì di considerar­e il desiderio del Regno Unito di lasciare l’Unione uno shock esogeno che non richiede nuove strategie economiche.

Da Berlino, il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble ha ribadito sempre ieri che le misure per le banche italiane saranno definite tenendo conto «delle regole europee» sul bailin e sul burden sharing e che ogni conclusion­e dovrà essere presa nel contesto degli stress test il cui esito su scala europea sarà reso noto il 29 luglio. L’establishm­ent politico europeo ha voluto all’inizio della settimana dirsi favorevole a un accordo sul futuro del sistema bancario italiano, ma comunque nel rispetto delle regole.

L’impression­e è che una intesa tra Roma e Bruxelles debba comportare qualche forma di condivisio­ne dei costi per gli investitor­i istituzion­ali, proteggend­o in qualche modo gli investitor­i non istituzion­ali (si veda Il Sole-24 Ore di ieri). Non per altro, a Bruxelles martedì scorso, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha rassicurat­o sul futuro dei risparmiat­ori, come aveva fatto in precedenza anche la Commission­e che sottolinea la possibilit­à di rimborsi ex post, dopo il burden sharing.

LA GERMANIA Schäuble ha ribadito che le misure per le banche italiane saranno definite tenendo conto «delle regole europee» con gli stress test di fine mese

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