Il Sole 24 Ore

«Accelerare sulla riforma del Demanio»

- Silvia Pieraccini

pUn diluvio di reazioni che – dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue - invocano subito una riforma nazionale del demanio marittimo, e una voce fuori dal coro. È quella di Umberto Buratti, sindaco Pd di Forte dei Marmi, la spiaggia vip della Versilia, una vita passata nello stabilimen­to balneare di famiglia e a fare il sindacalis­ta della categoria: «Calma e gesso - dice - non facciamoci prendere dal panico: i balneari ora pensino a gestire la propria attività, visto che siamo nel pieno della stagione e visto che le concession­i rilasciate fino al 2020 mantengono validità ed efficacia».

La fretta, insomma, potrebbe essere dannosa: «Noi Comuni costieri, che abbiamo le funzioni amministra­tive in materia di concession­i demaniali marittime, ora aspetterem­o la riforma nazionale del demanio che, a questo punto, non è più rinviabile - aggiunge Buratti -. Ma sarebbe sbagliato se il Governo facesse una decretazio­ne d'urgenza. Quel che serve è una riforma organica della materia, a partire da una rilettura totale del Codice della navigazion­e che è del 1942 e prevede l'uso eccezional­e della costa a fini turistici».

Sui tempi d'intervento normativo, però, le posizioni sono variegate. Dalle (tante) associazio­ni balneari ai politici di ogni colore, arriva l'invito al Governo ad «accelerare» e a «fare in fretta» una normativa a difesa del settore. «Il Governo deve ottenere da Bruxelles una proroga di almeno 30 anni per le concession­i balneari esistenti, come ha fatto la Spagna », afferma Fabrizio Licordari, presidente di Asso balneariCo­nfindustri­a .« L' Italia de vedo- tarsi di una seria legge di riforma del demanio, non ci sono più motivi per ritardare la normativa che va adottata al più presto col contributo delle organizzaz­ioni di rappresent­anza dei balneari», sostiene Giorgio Mussoni, presidente di Oasi-Confartigi­anato.

Sulla stessa linea Riccardo Borgo, presidente di Sib-Confcommer­cio e Vincenzo Lardinelli, presidente di Fiba-Confeserce­nti: «La sentenza contiene importanti aperture e anche per questo l'Italia deve dotarsi in tempi brevi di una seria legge di riforma». «Tocca al Governo trovare gli strumenti che consentano alle 30mila imprese bal- neari di proseguire l'attività garantendo gli investimen­ti realizzati, i livelli di occupazion­e e il lavoro di una vita», aggiunge il responsabi­le nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei. La palla passa dunque nelle mani del ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, che ieri si è limitato a dire: «Il Governo ha lavorato intensamen­te in questi mesi per predisporr­e le basi e i principi di riordino dell'intera materia, che troveranno attuazione in prossime misure normative: dovranno essere tutelati gli investimen­ti e valorizzat­e esperienza e profession­alità dei balneari».

LE PROSSIME MOSSE Il ministro Costa: abbiamo lavorato in questi mesi per predisporr­e le basi e i principi di riordino dell'intera materia, che troveranno attuazione a breve

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