Il comitato del Sì raggiunge 600mila firme
Torna a riunirsi stamattina l’Ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione ma sarà una riunone interlocutoria sulle 600mila firme presentate ieri dal Comitato «Basta un sì». La Corte delegherà infatti ai suoi uffici il primo controllo delle firme raccolte da Pd e Ncd, e tornerà a riunirsi, verosimilmente, tra una ventina di giorni per deliberare sulla loro legittimità mentre l’ammissibilità del quesito è scontata visto che è identico a quello proposto da un quinto di parlamentari, sia favorevoli che contrari alla riforma, già dichiarato ammissibile dalla Cassazione il 6 maggio scorso. Il via libera della Corte consentirà anche al Comitato «Basta un sì» di partecipare alla campagna referendaria come promotore del referendum. Cosa che invece non potrà fare il Comitato per il no perché non ha raggiunto le 500mila firme ma si è fermato a 316mila, comunque consegnate, simbolicamente, al Palazzaccio ieri mattina. Quanto allo spacchettamento, c’è tempo fino alla mezzanotte di oggi per presentare le firme a sostegno dei 5 quesiti, che i Radicali stanno ancora raccogliendo tra i parlamentari. Se arriveranno, la Corte tornerà a riunirsi e quello sarà il momento più delicato perché dovrà decidere, oltre alla legittimità delle firme, l’ammissibilità o meno dei quesiti spacchettati, visto che già è stato ammesso un quesito unico. Do- vrà, in sostanza, stabilire se si andrà a votare su uno o su 5 quesiti.
Allo stato, l’unica certezza è che il referendum avrà ad oggetto un solo quesito, sull’intera riforma, al quale rispondere sì o no, e che a sostenere le opposte ragioni in campagna referendaria, come promotori, ci saranno due Comitati per il sì e uno per il no. Gli stessi che, se dovesse essere chiesto, e poi ammesso, lo spacchettamento, potranno sollevare conflitto di attribuzioni davanti alla Consulta contro la Cassazione. Altrettanto potranno fare i promotori dello spacchettamento, qualora la Cassazione lo bocciasse.