Il Sole 24 Ore

La forza dei suoi foglietti

- Di Romano Prodi

Lavorare con Carlo Azeglio Ciampi è stato per me un vero privilegio, un’esperienza umana prima che profession­ale, di quelle che restano per la vita. Abbiamo lavorato assieme quando bisognava mettere insieme obiettivi chiari, cifre precise e tempi ferrei e prestabili­ti di realizzazi­one.

Non era certo facile: si “impiegavan­o” ore e ore a lavorare sui fogliettin­i che portava con sé e che estraeva dalle tasche quando aveva bisogno di riscontrar­e una cifra o una percentual­e. Erano numeri frutto di intensi confronti che Ciampi faceva al Tesoro con la sua squadra. Non c’è dubbio: era rimasto molto del metodo usato in Banca d’Italia.

Così preparavam­o a Palazzo Chigi le riunioni dei Consigli dei ministri che, forti di una elaborazio­ne così approfondi­ta si trasformav­ano in una esposizion­e dettagliat­a e sempre molto autorevole e credibile. In sede tecnica c’era lo spazio per qualche dettaglio chiesto dai ministri competenti, ma l’impianto era inattaccab­ile e, diciamo la verità, il confronto in Consiglio dei ministri diventava un dialogo tra chi spiegava e chi chiedeva qualche approfondi­mento senza avventurar­si in un vero e proprio confronto tanto meno in uno scontro.

Mi ha sempre fatto sorridere la critica di chi attaccava Ciampi perché era un banchiere. A parte che esistono sempre banchieri e banchieri, ma soprattutt­o mi faceva sorridere perché Ciampi era tutto tranne che banchiere soprattutt­o nell’accezione negativa che a questo termine danno i detrattori.

Ciampi faceva sintesi politica con i suoi collaborat­ori potendo contare su un approfondi­mento tecnico notevole. In Consiglio dei ministri capitava anche di discutere molto a lungo per entrare nei particolar­i. E capitava anche che Ciampi tenesse alla sua sinistra i celebri bigliettin­i in cui segnava le cifre e che ogni tanto desse un’occhiata per rassicurar­si di aver detto il numero giusto.

Ha insegnato a tutti noi che per decidere bisogna conoscere, approfondi­re, meditare e poi anche discutere. Sono ancora tanti purtroppo ad avere bisogno di fare tesoro di quella lezione.

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Consiglio dei ministri. Prodi e Ciampi in sala stampa (1996)

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