Il clima di sospetto che non aiuta le relazioni
Aben guardare la lunga lista di multe, sanzioni ed esborsi per risarcimento danni pagati dalle banche statunitensi ed europee dallo scoppio della crisi subprime ad oggi - un ammontare che orbita già attorno ai 300 miliardi di dollari Usa e che è destinato a salire fino ad almeno il 2019 - verrebbe da pensare che una delle principali occupazioni dei banchieri sia quella di truffare i clienti e aggirare le regole, con i controllori che intervengono - in maniera spesso scoordinata sulle due sponde dell’Atlantico - pesantemente ma a frittata fatta. Le banche sono state multate o sanzionate in pressochè tutti i grandi mercati mondiali: dai cambi ai tassi interbancari, dalle cartolarizzazioni ai mutui, dai derivati ai subordinati.
I comportamenti scorretti o illeciti vanno puniti. Nulla toglie. E in maniera esemplare, come è accaduto, per evitare che si possano ripetere. Ma il mondo sarebbe forse un posto migliore se gli organismi di controllo e vigilanza, che hanno come primario obiettivo la stabilità finanziaria e la protezione del risparmio, fossero riusciti con maggiore efficacia e tempismo a prevenire i comportamenti scorretti e le pratiche truffaldine, o quanto meno fossero stati in grado di fermarli sul nascere. Se avessero agito in tempo reale e non a scoppio ritardato, quel che sta accadendo oggi si sarebbe potuto evitare: le banche multate a posteriori, già alle prese con il mondo dei tassi negativi, tagliano utili e dividendi, aumentano gli accantonamenti per le spese legali e investono molto nella compliance. A conti fatti, prestano meno e l’economia ne soffre, soprattutto nella bancocentrica Europa.
Multe, sanzioni e risarcimenti cumulativi, per decine, centinaia di miliardi, hanno altri effetti collaterali e perversi: contribuiscono a minare la fiducia dei risparmiatori, allontanano i clienti dalla propria banca, creano un clima di sospetto che avvolge tutti gli istituti, anche quelli corretti e non multati. Forse non bisognava aspettare che venissero cartolarizzati 2mila miliardi di mutui subprime prima di scoprire che i CDO squared collocati in tutto il mondo avevano qualche “AAA” di troppo e una documentazione carente. E che dire dello scandalo sul Libor: dopo la crisi subprime, le banche non prestavano più denaro l’un l’altra e il mercato interbancario chiuse i battenti : tanto che la Bce si inventò le LTRO a importo illimitato - 3mila miliardi di euro - per supplire a un mercato interbancario inesistente. Anche i derivati: ne sono stati sottoscritti a valanghe per anni, come è mai possibile che i controllori non si siano accorti dei grandi rischi sottostanti? Gli organi di vigilanza sostengono che molta prevenzione viene fatta, gli interventi ci sono, invisibili e a tappeto, ma i mercati finanziari sono complessi, sofisticati ed estremamente abili ad aggirare le nuove norme. Le maxi-multe riflettono tuttavia un qualche malfunzionamento del sistema : l’economia langue tanto più le banche sono affaccendate a negoziare multe più basse, o ad evitarne di nuove, distogliendo risorse e tempo all’attività numero uno, l’erogazione del credito.