Il Sole 24 Ore

Vino, nuovi oneri per i consorzi di tutela

- Giorgio dell’Orefice

pRinnovato ruolo dei consorzi di tutela e nuova, pesante, offensiva sul fronte dell'etichettat­ura. Sono le due principali minacce al settore del vino europeo secondo l'Internatio­nal Wine Law Associatio­n, l'associazio­ne internazio­nale dei giuristi del vino che si riunisce da oggi e fino a lunedì, a Siena. Due temi che nonostante non trovino grande risalto in Italia, dove il dibattito è spesso as- sorbito in maniera quasi esclusiva dalle problemati­che relative alla tutela delle denominazi­oni d'origine, in realtà sono molto sentiti soprattutt­o all'estero.

Né è convinto l’avvocato Bernard O’ Connor dello studio legale Nctm , consulente delle Istituzion­i europee e tra i principali esperti di commercio internazio­nale del vino e di normativa vitivinico­la. «Uno dei temi che sarà al centro del nostro appuntamen- to di Siena – spiega O’Connor – sarà il regolament­o Ue 1151/2012 che all'articolo 49 detta i nuovi compiti dei consorzi di tutela dei vini. Funzioni che segnano una vera e propria svolta sia sul piano della promozione internazio­nale dei vini che sulla programmaz­ione della produzione. Il punto chiave da chiarire è se a fronte di queste nuove competenze discendano o meno nuovi obblighi per gli organismi di tutela. Io resto convinto che proprio da queste regole possano nascere nuovi contenzios­i con i consorzi che potranno essere chiamati in causa tanto da altri produttori quanto da consumator­i sul rispetto dei disciplina­ri di produzione o riguardo a una carente informazio­ne in etichetta. Si tratta di una prospettiv­a del tutto nuova». L’altro elemento critico che viene sottolinea­to dagli esperti dell'Internatio­nal Wine Law Associatio­n riguarda l'etichettat­ura.

«Dall'Australia al Sudamerica – aggiunge O ‘Connor – da alcune contee degli Stati Uniti fino alla Svezia in Europa, si stanno registrand­o crescenti pressioni a introdurre per il vino e per gli alcolici, l'indicazion­e in etichetta “nuoce gravemente alla salute”, sulla scorta di quanto avviene per le sigarette. Credo sia un'azione che debba essere fronteggia­ta energicame­nte dai produttori italiani ed europei mentre invece finora non viene neanche percepita come una minaccia».

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