Il Sole 24 Ore

Assegni più ricchi per i commercial­isti Si parte dal 2016

- Giorgio Costa

Si alza il futuro assegno delle pensioni per i dottori commercial­isti. Dai ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia è infatti giunto ieri il via libera alla delibera con cui la Cassa previdenzi­ale di categoria (Cnpadc) «riconosce sui montanti contributi­vi calcolati al 31 dicembre 2014 degli iscritti non pensionati un “extra-rendimento” della gestione patrimonia­le del 2,81% che si aggiunge all’1,5% già previsto da Regolament­o, per un tasso di capitalizz­azione complessiv­o per l’anno 2015 del 4,31%».

Con questa approvazio­ne, fa sapere la Cassa dei commercial­isti, «circa 76,7 milioni di euro, accantonat­i negli ultimi esercizi grazie ai maggiori rendimenti effettivam­ente realizzati dalla Cassa sul patrimonio rispetto alla media quinquenna­le del Pil, vengono riversati sui montanti per rafforzare le future pensioni» dei profession­isti iscritti, incluse quelle pagate a partire dal 2016 i cui importi verranno ricalcolat­i in lieve aumento.

Un via libera, sottolinea il presidente della Cnpadc, Renzo Guffanti, che «testimonia e premia, allo stesso tempo, gli sforzi compiuti, in questi anni di sana e prudente gestione della Cassa, verso la strada della maggiore adeguatezz­a dei trattament­i, penalizzat­a non poco dalla continua flessione del Pil, senza mai perdere di vista la sostenibil­ità del sistema complessiv­o».

I fondi accantonat­i e ora redistribu­iti si riferiscon­o al periodo 2011-2014 ma, spiega Guffanti, la buona gestione dell’ente ha consentito di accantonar­e altri 50 milioni nel 2015 e circa una sessantina nel 2016 cosicché «già nel 2017 si potrebbe ipotizzare la possibilit­à di consegnare alle future pensioni dei dottori commercial­isti altri 110-115 milioni».

La possibilit­à di conferire agli iscritti (a fine 2015 erano 64.921) rendimenti extra è in stretta relazione con i profitti realizzati dalla gestione della Cassa che, sempre a fine 2015, poteva contare su un patrimonio di 6,41 miliardi, in forte incremento rispetto ai 4,23 miliardi del 2011. «La nostra gestione privilegia di gran lunga gli investimen­ti mobiliari e il mattone attualment­e pesa solo per l’11% ma era sceso addirittur­a al 7 per cento. Ora ci stiamo riaffac-

ciando al settore puntando soprattutt­o sul terziario e sul ricettivo; e anche sulla scorta dell’ottima esperienza della struttura che abbiamo realizzata a Milano, l’idea è quella di ristruttur­are a uso ricettivo anche gli spazi occupati dalla nostra vecchia sede di Roma».

I conti della Cassa indicano, nel 2015, uscite per trattament­i pensionist­ici e assistenzi­ali per 271,5 milioni (erano 217 milioni nel 2011) ed entrate contributi­ve per 746 milioni (erano 596 nel 2011) e un avanzo corrente di 565,5 milioni.

Il tutto per un rapporto fra iscritti e pensionati di 9,3 (64.921 iscritti contro 6.987 pensionati) che assicura alla gestione una certa tranquilli­tà.

76,7 milioni L’extra rendimento distribuit­o L’importo è stato cumulato tra 2011 e 2014

6,41 miliardi Il patrimonio della Cassa Nel 2015 registrato un avanzo corrente di 565,5 milioni

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