Risparmiatori è giunta l’ora di svegliarsi
L’immagine del risveglio non è casuale. Nel presentare il rapporto, il commissario Consob, Carmine Di Noia ha affermato: «Per quanto concerne l’educazione finanziaria, il dato da cui partire è una wake-up call». E ha aggiunto: «L’investitore italiano esibisce ancora notevoli lacune nell’alfabetizzazione finanziaria». Di Noia ha richiamato «La “strategia nazionale di educazione finanziaria” che nascerà dalla collaborazione tra Banca d’Italia, Consob, Ivass, Covip, Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio e Museo del Risparmio», che avrà il compito di contribuire a rendere consapevoli i risparmiatori delle proprie scelte finanziarie. Iniziative lodevoli, ma che appunto richiedono un «risveglio». Ancor prima di apprendere cose nuove, si tratta di una presa di coscienza di ciò che sta davanti ai nostri occhi. E la presa di coscienza passa anche dalla scelta di interlocutori affidabili: un consulente finanziario può essere un aiuto più efficiente rispetto al consiglio di amici e parenti. Il consulente va scelto in base ai risultati che offre e al rapporto tra questi risultati e i costi. Dagli studi della Consob emerge invece che il consulente viene scelto più spesso se è affabile, se ci chiede delle vacanze e dell’andamento scolastico dei figli.
Tutto ciò ovviamente non basta. Nel libro citato all’inizio, i due premi Nobel illustrano gli “equilibri del raggiro” in cui tutti i soggetti coinvolti si prestano al successo del meccanismo fraudolento a danno ( nel nostro caso) del risparmiatore. Gli autori ricordano che l’economista John Kenneth Galbraith utilizzava l’immagine del «bottino per indicare l’insieme delle malversazioni finanziarie non scoperte». Impedire il formarsi di questi bottini – spiegano – è compito delle autorità di vigilanza e si riferiscono alla Sec, la Consob americana. Anche le autorità si stanno dando una svegliata, non senza ritardi. Non senza colpe.