Il Sole 24 Ore

Il gestore

La società attrave rsa un momento difficile ma dispone di prodotti in grado di farla crescere

- di Isabella Della Valle

Polack ( Capital Group) « Potenziali utili in vista per Novo Nordisk »

Tra gli appuntamen­ti più importanti nei prossimi mesi ci sono le presidenzi­ali americane. Come potrebbero condiziona­re i mercati azionari?

I punti interrogat­ivi sono molti e non solo per quanto riguarda chi sarà il nuovo inquilino della Casa Bianca. Gli equilibri di potere alla Camera dei Rappresent­anti e al Senato potrebbero cambiare, con possibili effetti sulle politiche di tassazione, regolament­azione finanziari­a, tutela ambientale, ambito sanitario e via discorrend­o. Negli scorsi anni elettorali, in assenza di un candidato in carica, la volatilità sull’indice S&P 500 è stata evidente. In ogni anno elettorale a partire dal ’36 l’indice ha guadagnato in media meno del 2%, ma ha registrato un balzo vicino al 10% al momento della rielezione del Presidente in carica. Nonostante ciò, non sono queste le nostre principali preoccupaz­ioni. Nella scelta degli investimen­ti guardiamo a società sempre più globali nelle loro attività e che mostrano buone capacità di allocazion­e del capitale. Sono società che non sono vincolate al successo di un singolo prodotto in un singolo mercato. I risultati del passato mostrano che tali società potrebbero reagire meglio ai cambiament­i politici all’interno di un mercato, anche grande quanto quello americano.

In che modo le prossime mosse della Fed potrebbero condiziona­re le scelte d’investimen­to per le società che operano in paesi emergenti e legati al dollaro?

Dinanzi al rafforzame­nto dei dati americani, la prospettiv­a di un ulteriore rialzo dei tassi d’interesse è aumentata. La crescita positiva negli Stati Uniti tende a rappresent­are un fattore positivo per gli Emergenti, dato che alimenta la domanda aggregata, ma l’impatto di un dollaro più forte potrebbe smorzarne l’effetto espansivo.

Andando in Europa, ci sono stati tanti timori sulla Brexit. Lei cosa ne pensa? Finora grandi ripercussi­oni non ce ne sono state. Le vedremo in futuro?

L’uscita di uno Stato Membro dall’Ue non è mai stata sperimenta­ta. Potrebbero volerci almeno due anni per il Regno Unito per uscire effettivam­ente dalla Ue dopo l’attivazion­e della procedura dell’articolo 50 del trattato di Lisbona. Ma dato che non è successo ciò, non è ancora molto chiaro quanto si modificher­anno le relazioni tra Regno Unito e Ue, ma la struttura per la negoziazio­ne comporta che gli effetti del cambiament­o potrebbero essere lievi nelle prime fasi, o rimandati per anni. E potrebbe essere questa la ragione per cui la reazione negativa dei mercati azionari europei sia svanita abbastanza rapidament­e, sebbene non sia stato così in termini di impatto sulla sterlina.

Nel vostro fondo New Perspectiv­e scegliete le società in base a dove producono utili e non in base al domicilio, come è cambiata nel tempo la geografia d’investimen­to?

L’approccio alla misurazion­e dell’esposizion­e geografica basato sul paese di domicilio individua le società in base a dove sono quotate. Dato che le società globali potrebbero avere molti fornitori, linee di prodotto e consumator­i dislocati in tutto il mondo, tale approccio è sempre meno collegato ai fondamenta­li che trainano le società. Riteniamo che potrebbero esserci dei vantaggi nell’uso di un approccio che consideri il luogo in cui tali società operano e non la loro sede, delineando una “Nuova geografia di investimen­to”, che ha subìto modifiche nel corso del tempo rispecchia­ndo le modalità di espansione dell’universo investibil­e negli ultimi decenni, con la bussola della crescita che si è spostato dai Mercati Sviluppati agli Emergenti.

Quali i settori sui cui siete parti- colarmente positivi? E quali, quelli sui cui non avete esposizion­e?

Capital Group si distingue per un esclusivo approccio di investimen­to multi-portafogli­o, il Capital System. In pratica ogni gestore gestisce una parte del fondo in modo indipenden­te, confrontan­dosi tuttavia con gli altri gestori del team. In questo modo convergono le migliori idee provenient­i da diversi gestori, contribuen­do a limitare il rischio legato a stili decisional­i isolati. I portafogli vengono costruiti secondo una strategia bottom up da cui prende forma l’allocazion­e settoriale in portafogli­o. Al momento, le nostre principali esposizion­i sono rivolte ai settori dei consumi discrezion­ali e dell’IT. Vediamo opportunit­à derivanti dalla sfida che l’e-commerce ha lanciato alla distribuzi­one tradiziona­le e dalla crescente connession­e digitale. Inoltre, abbiamo un’esposizion­e ai finanziari decisament­e più bassa rispetto a quella del Msci All Country World Index.

Che ruolo ha la capitalizz­azione delle aziende nelle vostre scelte d’investimen­to?

Investiamo in società di qualità lungo l’intero spettro delle capitalizz­azioni di mercato, ma abbiamo una soglia minima di flottante che esclude l’investimen­to in titoli non liquidi. Al fine di essere idonea all’investimen­to una società deve generare una quota significat­iva dei propri ricavi totali o degli asset al di fuori del proprio mercato nazionale e deve inoltre essere ben posizionat­a per trarre vantaggio dai trend secolari, dai cambiament­i nell’andamento del commercio e dei rapporti economici politici.

Potrebbe indicarmi quali sono le società che reputa più interessan­ti?

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