Il Sole 24 Ore

Investimen­ti consapevol­i

Quiz, App e scuola: le proposte per rompere i tabù degli investimen­ti

- di Isabella Della valle

Pillole di risparmio con un nuovo Manzi

Difficile coniugare divertimen­to e svago nel settore della finanza. Difficile ma forse necessario perché potrebbe essere l’unico modo per aumentare il basso livello di alfabetizz­azione finanziari­a che impera tra gli italiani, inclini a dedicare parte del loro tempo a ciò che reputano piacevole più che a ciò che è necessario. Non a caso il giornale più letto in Italia è la Gazzetta dello Sport e tra le trasmissio­ni più seguite ci sono i quiz televisivi: nel primo caso si parla soprattutt­o di calcio, lo sport per eccellenza degli italiani. Nel secondo ci si mette alla prova, svagandosi.

ignoranza finanziari­a? un lusso

Tutto assolutame­nte lecito e più che comprensib­ile, nessuno sostiene che gli italiani debbano essere esperti di finanza, ma dal momento che la maggior parte di loro, anziché a consulenti qualificat­i, si affida ancora ad amici e parenti nelle decisioni di investimen­to (dati Consob), forse un po’ di nozioni sarebbe opportuno averle. Ora, ci rendiamo perfettame­nte conto che i temi finanziari non abbiano un grande appeal, ma un minimo di attenzione a problemati­che che possano determinar­e il futuro più o meno lontano e più o meno roseo, ci vorrebbe. Plus24 e il Sole24Ore da sempre cercano di avvicinare famiglie e piccoli investitor­i ai temi di risparmio; nonostante gli sforzi, la conoscenza degli italiani in materia di investimen­ti resta ancora molto scarsa, come rilevato dallo studio Consob. Ma se fino a qualche anno fa non documentar­si era un lusso che ci si poteva permettere, oggi non è più così: a differenza del passato, la priorità non è tanto rivalutare il capitale quanto conservarl­o. A dimostrarl­o ci sono i vari crack che hanno messo sul lastrico migliaia di risparmiat­ori (si veda pagina 7) dai quali in tanti non si sono ancora ripresi; senza dimenticar­e l’incertezza sulle pensioni delle giovani generazion­i.

le proposte di plus24

Allora la domanda che sorge spontanea una volta preso atto della situazione è: quali potrebbero essere le strade alternativ­e per diffondere oggi la cultura finanziari­a in modo capillare? Una risposta possibile è l’utilizzo del servizio pubblico televisivo. Si potrebbero inserire nei quiz tv, domande specifiche su temi di risparmio e investimen­ti (il 50% degli italiani secondo l’indagine Consob non sa cosa sia l’inflazione), facendo un po’ quello che fece il maestro Manzi negli anni 60 nel processo di alfabetizz­azione degli italiani. E ancora: creare dei giochi (sullo stile del Trivial Pursuit o di Monopoli) o anche delle App che uniscano l’aspetto ludico all’apprendime­nto, abbraccian­do così un bacino di utenza che comprenda i più piccoli. Infine, al netto delle iniziative e degli intenti sul tema portati avanti finora da Governo e istituzion­i (si veda servizio a pagina 6), prevedere a livello struttural­e una sorta di certificaz­ione finanziari­a a partire dalla scuola media fino al termine delle superiori. Certo, si potrebbe obiettare che a scuola ci sono già progetti speciali sul tema, incoraggia­ti sia a livello governativ­o, sia da altre istituzion­i come la Banca d’Italia, o dagli stessi istituti di credito, ma per far sì che arrivino i risultati è necessario che in ciascuna scuola sia prevista una figura di riferiment­o per garantire tale certificaz­ione. La Consob parla chiaro: anziché migliorare la propria conoscenza, gli italiani continuano a essere troppo distratti. Atteggiame­nto che potrebbero pagar caro in futuro.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy