Il Sole 24 Ore

Belgio shock: eutanasia su un minore

Primo caso al mondo dell’applicazio­ne della “dolce morte” su un ragazzo

- Beda Romano

Per la prima volta da quando la legge belga lo permette, un giovane minorenne è stato oggetto in questo paese nei giorni scorsi di una eutanasia su sua richiesta. Il Belgio è l’unico stato al mondo che consente l’eutanasia ai minorenni. La possibilit­à fu approvata nel 2014 dopo un lungo dibattito in Parlamento che provocò ai tempi una spaccatura del paese che a molti osservator­i ricordò le divisioni tra cattolici e liberali ai tempi della riforma scolastica alla fine del XIX secolo.

La clamorosa informazio­ne è stata rivelata dal giornale fiammingo Het Nieuwsblad che citava ieri in un articolo la conferma del presidente della Commission­e federale di controllo e di valutazion­e dell’eutanasia, Wim Distelmans. Quest’ultimo non ha voluto precisare né il nome del minore, né la malattia di cui soffriva. Si sa solo che il ragazzo aveva 17 anni e la malattia era in una fase terminale. La legge belga precisa che la persona che subisce l’eutanasia deve avere “la capacità di discernime­nto”.

«Vi sono solo pochissimi bambini in questa situazione, ma ciò non significa che dovremmo rifiutare loro una morte dignitosa”, ha detto Distelmans.

La legge non prevede una età minima, a differenza della normativa olandese che limita l’opzione ai più di 12 anni.

Il testo precisa che il minore “deve trovarsi in una situazione medica senza uscita, tale da provocare il decesso nel breve termine”. Inoltre, la persona deve fare i conti con “una sofferenza fisica costante e insopporta­bile che non può essere placata”.

Infine, il malato deve anche essere affetto da una malattia “grave e incurabile”.

Sempre secondo la legge belga, la richiesta deve giungere dal bambino o dal ragazzo, deve essere studiata da una équipe medica, e da uno psichiatra o uno psicologo indipenden­te. Gli stessi genitori devono dare il loro consenso.

Come detto, la legge del 2014 fu approvata dopo un lungo dibattito. I sì furono 88, i no 44, le astensioni 12 (si veda Il Sole/24 Ore del 14 febbraio 2014).

Votò a favore del controvers­o provvedime­nto una maggioranz­a eclettica, composta dai socialisti, i liberali, gli ecologisti e gli autonomist­i fiamminghi della N-VA. All’epoca, il socialista Philippe Mahoux, autore della legge, o meglio autore della modifica alla legge del 2002, ha spiegato che tra gli obiettivi vi era quello di venire incontro a medici e infermieri confrontat­i con «le sofferenze insopporta­bili» dei minori e che potevano alleviare solo nell’illegalità. Durante l’accesa discussion­e in un paese di tradizione cattolica, un uomo che aveva preso posto nella tribuna dedicata al pubblico in Parlamento urlò «assassini» rivolgendo­si ai deputati. Fu espulso dall'aula.

Secondo le ultime statistich­e ufficiali, il numero di casi di eutanasia in Belgio è salito tra il 2003 e il 2013 da 1.000 a 8.752. Si parla di eutanasia quando a uccidere il paziente è il medico, per esempio con una dose letale di veleno. In altri paesi, come la Svizzera, è consentito solo il suicidio assistito. Il Belgio è tradiziona­lmente segnato da una vena moderna, se non libertaria. Oltre ad avere optato per l’eutanasia fin dal 2002, è l’unico in questo momento a permettere il gesto a un minore senza limiti di età. Il tasso di morti per eutanasia nel 2013 è stato pari al 4,6% di tutti i decessi. Nel contempo, in questo paese il matrimonio tra omosessual­i è regolato per legge fin dal 2003. Ai tempi, il Belgio era tra i primi paesi al mondo a concedere questa possibilit­à. La notizia della eutanasia praticata al bambino belga è stata accolta con preoccupaz­ione in Vaticano: «Ci addolora come cristiani, ma ci addolora anche come persone», ha detto il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco. Che ha anche lanciato un appello: «Tutte le persone che credono nella sacralità della vita, tutte, non solo i credenti ma anche chi dà un valore alla vita in senso laico diano testimonia­nza concreta di questo, di amore verso la vita». Il presidente dei vescovi italiani ribadisce che «la vita deve essere accolta, sempre, anche quando questo richiede un grande impegno. E allora proprio dal Congresso Eucaristic­o - dice riferendos­i all’evento della Chiesa italiana in corso a Genova - vogliamo dare questo messaggio: la vita è sacra e deve essere accolta».

ESCALATION Secondo le ultime statistich­e ufficiali, il numero di casi di eutanasia in Belgio è salito tra il 2003 e il 2013 da 1.000 a 8.752

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La notizia. L’annuncio comparso sulla pagina web del quotidiano belga Het Nieuwsblad che ha dato la notizia per primo

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