Il Sole 24 Ore

Boccia: Italia grande Paese industrial­e, possiamo farcela

- Nicoletta Picchio

«Siamo un grande Paese industrial­e, abbiamo forti potenziali­tà, possiamo farcela». Vincenzo Boccia ha iniziato la giornata di ieri ascoltando, nella riunione della Cabina di regia al ministero dello Sviluppo, le anticipazi­oni del piano del Governo su Industria 4.0. Quella sfida su cui si è concentrat­a Federmecca­nica, che ha presentato ieri un’indagine sulla diffusione della fabbrica digitale in Italia. «Abbiamo una fascia di imprese che è molto avanti e una molto indietro. Dobbiamo accompagna­re quelle più indietro a fare un salto di qualità che deve essere culturale oltre che tecnologic­o», ha detto Boccia, concludend­o il convegno di Federmecca­nica, dove è emerso che dobbiamo accelerare sulle tecnologie digitali. «Il nuovo piano 4.0 - ha aggiunto il presidente di Confindust­ria - è una grande occasione che l’industria italiana deve cavalcare. Condividia­mo il percorso su cui si è impegnato il Governo, ci fa felici veder recepita l’impostazio­ne di una politica dell’offerta. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme ed è importante che le misure più operative vengano inserite nella legge di Bilancio».

Produttivi­tà, investimen­ti, finanza per le imprese: sono i tre assi su cui agire nelle scelte di politica economica, «con una logica di correspons­abilità». La produttivi­tà per Boccia «è una questione di sopravvive­nza del sistema industrial­e». Lo scambio salario-produttivi­tà consente di aumentare le retribuzio­ni accrescend­o la produttivi­tà e quindi anche la redditivit­à e competitiv­ità delle aziende. Arrivando ad una politica della domanda partendo dall’offerta. Le relazioni industrial­i sono un tassello della politica economica: «Se condivides­simo con il sindacato l’idea di quale industria vogliamo, la strada sarebbe già tracciata», ha continuato Boccia.

Il contratto dei metalmecca­nici, su cui riprenderà il confronto il 28 dopo una fase di stallo, è uno snodo importante. «Abbiamo idee da presentare e ne parleremo in quell’incontro», ha detto il presidente di Federmecca­nica, Fabio Storchi, aggiungend­o: «Il mondo cambia, dobbiamo cambiare anche noi, cambiare le regole i contratti e il modo di fare le cose». La fabbrica 4.0 esige flessibili­tà, come è emerso dal dibattito di ieri, articolato tra alcune best practice, il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda in collegamen­to, la presenza del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e dalla ricerca di Federmecca­nica, illustrata dall’economista Luca Beltramett­i (si veda Il Sole-24 Ore di ieri). «Citando Mario Draghi, siamo ambiziosi nei fini e pragmatici nei mezzi»: un approccio, quello di Boccia, che vale per tutto, contratti compresi: «Auspichiam­o tempi brevi», ha detto, ripetendo che rinnovo dei contrat-

OPPORTUNIT­À DA COGLIERE «Industria 4.0 è una grande occasione, le misure più operative ora vadano nella legge di Stabilità»

ti e riforma della contrattaz­ione sono due aspetti che «stiamo tenendo distinti. Affrontere­mo il tema anche con le segreterie generali ma non vogliamo ora aprire questo fronte per evitare di rallentare il contratto di Federmecca­nica». Una data non c’è ancora «ma a breve la definiremo».

La legge di Bilancio è un «punto di partenza» per tornare alla crescita e dovrà contenere misure «selettive», ha insistito Boccia: la detassazio­ne dei premi di produttivi­tà, misure per rilanciare gli investimen­ti, dalla Sabatini ai super-ammortamen­ti; interventi per la finanza d’impresa, come benefici fiscali per aumentare la patrimonia­lizzazione delle imprese. «Al Governo proponiamo un cambio di metodo: decidiamo insieme quali effetti vogliamo avere sull’economia reale, quali strumenti occorrono per farlo e su quali saldi di bilancio intervenir­e».

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LAPRESSE Leader degli industrial­i. Vincenzo Boccia

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