Boccia: Italia grande Paese industriale, possiamo farcela
«Siamo un grande Paese industriale, abbiamo forti potenzialità, possiamo farcela». Vincenzo Boccia ha iniziato la giornata di ieri ascoltando, nella riunione della Cabina di regia al ministero dello Sviluppo, le anticipazioni del piano del Governo su Industria 4.0. Quella sfida su cui si è concentrata Federmeccanica, che ha presentato ieri un’indagine sulla diffusione della fabbrica digitale in Italia. «Abbiamo una fascia di imprese che è molto avanti e una molto indietro. Dobbiamo accompagnare quelle più indietro a fare un salto di qualità che deve essere culturale oltre che tecnologico», ha detto Boccia, concludendo il convegno di Federmeccanica, dove è emerso che dobbiamo accelerare sulle tecnologie digitali. «Il nuovo piano 4.0 - ha aggiunto il presidente di Confindustria - è una grande occasione che l’industria italiana deve cavalcare. Condividiamo il percorso su cui si è impegnato il Governo, ci fa felici veder recepita l’impostazione di una politica dell’offerta. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme ed è importante che le misure più operative vengano inserite nella legge di Bilancio».
Produttività, investimenti, finanza per le imprese: sono i tre assi su cui agire nelle scelte di politica economica, «con una logica di corresponsabilità». La produttività per Boccia «è una questione di sopravvivenza del sistema industriale». Lo scambio salario-produttività consente di aumentare le retribuzioni accrescendo la produttività e quindi anche la redditività e competitività delle aziende. Arrivando ad una politica della domanda partendo dall’offerta. Le relazioni industriali sono un tassello della politica economica: «Se condividessimo con il sindacato l’idea di quale industria vogliamo, la strada sarebbe già tracciata», ha continuato Boccia.
Il contratto dei metalmeccanici, su cui riprenderà il confronto il 28 dopo una fase di stallo, è uno snodo importante. «Abbiamo idee da presentare e ne parleremo in quell’incontro», ha detto il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, aggiungendo: «Il mondo cambia, dobbiamo cambiare anche noi, cambiare le regole i contratti e il modo di fare le cose». La fabbrica 4.0 esige flessibilità, come è emerso dal dibattito di ieri, articolato tra alcune best practice, il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda in collegamento, la presenza del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e dalla ricerca di Federmeccanica, illustrata dall’economista Luca Beltrametti (si veda Il Sole-24 Ore di ieri). «Citando Mario Draghi, siamo ambiziosi nei fini e pragmatici nei mezzi»: un approccio, quello di Boccia, che vale per tutto, contratti compresi: «Auspichiamo tempi brevi», ha detto, ripetendo che rinnovo dei contrat-
OPPORTUNITÀ DA COGLIERE «Industria 4.0 è una grande occasione, le misure più operative ora vadano nella legge di Stabilità»
ti e riforma della contrattazione sono due aspetti che «stiamo tenendo distinti. Affronteremo il tema anche con le segreterie generali ma non vogliamo ora aprire questo fronte per evitare di rallentare il contratto di Federmeccanica». Una data non c’è ancora «ma a breve la definiremo».
La legge di Bilancio è un «punto di partenza» per tornare alla crescita e dovrà contenere misure «selettive», ha insistito Boccia: la detassazione dei premi di produttività, misure per rilanciare gli investimenti, dalla Sabatini ai super-ammortamenti; interventi per la finanza d’impresa, come benefici fiscali per aumentare la patrimonializzazione delle imprese. «Al Governo proponiamo un cambio di metodo: decidiamo insieme quali effetti vogliamo avere sull’economia reale, quali strumenti occorrono per farlo e su quali saldi di bilancio intervenire».